Al Museo Archeologico degli Ipogei arriva la mostra “Ombre di Donna”

Un messaggio artistico contro la violenza di genere

giovedì 12 dicembre 2024
A cura di Arianna Riontino
Sradicare gli stereotipi del patriarcato e della violenza di genere attraverso l'arte: è l'obiettivo di "Ombre di Donna" la mostra artistica personale di Tina Bruno, che sarà inaugurata venerdì 13 dicembre alle ore 17. Il vernissage dell'esposizione artistica avrà luogo presso la biblioteca "Monsignor Vincenzo Morra" di Trinitapoli, dove si terrà una conferenza in cui interverranno l'artista Tina Bruno, la dottoressa Anna Maria Tunzi e la professoressa Maria Grazia Miccoli. Al termine della conferenza, i presenti si sposteranno nel Museo Archeologico degli Ipogei, dove è stata allestita la mostra che sarà possibile visitare fino al 6 gennaio.

Si tratta di un vero e proprio omaggio alle donne che vengono celebrate attraverso l'arte e la femminilità, soprattutto in relazione alla violenza di genere che, come anche l'artista Tina Bruno sottolinea, va contrastata tutti i giorni.

«Nel corso degli anni ho partecipato a tantissime mostre, sia personali che collettive, in diverse città italiane ed internazionali. Ho ottenuto diversi premi e riconoscimenti che mi hanno permesso di entrare in contatto con numerosi artisti provenienti da ogni parte del Paese. Così come la mostra bipersonale che ho presentato, esattamente un anno fa, nel Museo degli Ipogei, in collaborazione con l'artista Alba Bove, anche la mostra personale "Ombre di Donna" che presento quest'anno si incentra su un tema cruciale: il patriarcato. La violenza sulle donne, infatti, non può essere affrontata e discussa solo il 25 novembre ma necessita di un impegno quotidiano e costante. Durante la conferenza inaugurale è previsto un intervento della professoressa Maria Grazia Miccoli, docente di lettere dell'istituto "Dell'Aquila-Staffa", sulla necessità di investire culturalmente sull'educazione alla parità di genere, l'unica capace di arginare la violenza derivante dagli stereotipi di genere. Interverranno alcuni alunni che declameranno poesie e alimenteranno il dibattito con spunti di riflessione e di dialogo su tematiche inerenti le opere in mostra», racconta l'artista Tina Bruno, già docente di storia e filosofia presso il liceo classico dell'istituto "Scipione Staffa" di Trinitapoli.

La cornice storica del Museo Archeologico degli Ipogei, ricca di reperti che testimoniano civiltà antiche, crea un dialogo profondo tra passato e presente, valorizzando i temi centrali della mostra: la parità di genere, l'eredità della cultura patriarcale e il significato della femminilità nel corso della storia.

«Questo museo custodisce veri e propri tesori che ci riportano ad un'epoca antichissima, quando qui a Trinitapoli furono realizzati gli Ipogei, templi sotterranei dedicati ad una divinità della fertilità. In seguito, alcuni di questi templi furono trasformati in necropoli, riservate agli aristocratici», spiega Anna Maria Tunzi, direttore scientifico del Parco e del Museo Archeologico degli Ipogei, che prosegue: «È interessante notare come non ci fossero differenze di genere: le donne, in vita come in morte, godevano della stessa dignità degli uomini. Anzi, spesso le deposizioni femminili erano più ricche, con corredi di gioielli in ambra, bronzo e avorio che non erano materiali pugliesi ma provenivano da un commercio molto importante, ovvero il commercio del sale. Questi corredi ci parlano di donne riccamente adornate e pronte per il loro viaggio nell'oltretomba. È proprio pensando a questa dimensione femminile che ho voluto ospitare una presenza artistica come quella di Tina Bruno che si concentra molto su queste immagini femminili. Per cui si può stabilire un nesso simbolico tra la donna del passato ed una voce femminile contemporanea che illustra altre figure femminili, creando una linea del tempo che collega passato e presente», conclude Anna Maria Tunzi.