Anche Trinitapoli partecipa alla proposta per il Mibact
13 comuni del nord barese/ofantino riuniti per progettare insieme la cultura
giovedì 8 settembre 2016
Con il progetto "Illuminiamo la Puglia Imperiale: viaggio nelle Terre di Federico II, tra Storia, miti e leggende", i 13 Comuni limitrofi dell'area nord barese ofantina ("area turisticamente rilevante" individuata dalla Regione Puglia con DGR. n. 2873/2012) con il supporto tecnico e progettuale del Patto Territoriale NBO, hanno candidato una proposta condivisa, aderendo all' Avviso pubblico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turistiche per la "Selezione di proposte di sostegno alla progettazione integrata di scala territoriale/locale per la valorizzazione culturale nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia", nell'ambito del "Piano di Azione e Coesione 2007-2013 – Interventi per la valorizzazione delle aree di attrazione culturale – Linea di Azione 2 "Progettazione per la Cultura".
Insieme a quello di Corato, individuato come capofila, i Comuni aderenti alla proposta sono Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Ruvo, San Ferdinando, Spinazzola, Terlizzi, Trani e Trinitapoli, che insieme rappresentano un tessuto identitario, culturale, storico e paesaggistico, con forti tratti di omogeneità, con una consolidata esperienza pluriennale di progetti integrati condivisi "dal basso", nella quale si concentrano numerosi attrattori culturali di valore straordinario. Fra tutti il fulcro di Castel del Monte, simbolo della Puglia nel mondo, patrimonio UNESCO, iconema unico del paesaggio di questa area omogenea della Puglia, che il PON "Cultura e Sviluppo" definisce "area di attrazione culturale di rilevanza strategica nazionale", proprio per la sua capacità di esprimere una continuità storica di lungo periodo.
Gli interventi del progetto sono finalizzati a sostenere la cooperazione istituzionale tra i Comuni e con gli altri Enti pubblici e i soggetti del partenariato; ad aumentare la fruizione del patrimonio culturale da parte di più ampie fasce di utenza, incrementando la dotazione di servizi e di iniziative di fruizione esperienziale ed emozionale (laboratori didattici, mostre di arte contemporanea, convegni, rappresentazioni teatrali, concerti); a ridurre il divario esistente tra grandi attrattori e siti meno conosciuti incrementando la comunicazione e promozione esterna, integrando le attività di promozione in forma congiunta tra beni primari e "secondari" con i prodotti della filiera enogastronomica.
La strategia generale di sviluppo locale è imperniata su interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, ambientale e paesaggistico, secondo tre direttrici e ambiti di azione: Coordinamento e integrazione dei servizi di fruizione per orientare le attività degli operatori verso il conseguimento della migliore esperienza globale del visitatore (cittadino e turista); Collegamenti e connessioni materiali e immateriali tra i grandi attrattori e quelli meno conosciuti e tra i beni culturali in ambito urbano e rurale e le altre filiere produttive tipiche, per diversificare e rendere più appetibile l'offerta, anche ai turisti, con l'obiettivo economico di allungare la permanenza media e massimizzare il livello di spesa pro-capite per consumi culturali; "Brand identity" dell'area di "attrazione strategica" in termini di posizionamento dell'offerta verso specifici target di domanda, per aumentare l'affetto territoriale della comunità e favorire l'inserimento competitivo della destinazione nei circuiti internazionali del turismo culturale.
L'Associazione dei 13 comuni dell'area "Puglia Imperiale" assicurerà la governance del progetto come Organo istituzionale di indirizzo politico-strategico, di governo e gestione dell'area territoriale, avvalendosi del supporto tecnico e di animazione territoriale del Patto Territoriale NBO. Ad indirizzare l'Assemblea dei Comuni nella definizione delle priorità d'intervento sarà il "Forum" formato dal partenariato pubblico-privato, delle imprese culturali e creative, del Terzo settore, soggetti pubblici e privati portatori d'interesse della filiera culturale ed economico-produttiva, che svolgerà l'importante ruolo di Organo consultivo dell'Associazione.
Nelle prossime settimane il Ministero procederà alla selezione, finanziando fino a 300mila euro ogni progetto integrato territoriale per la valorizzazione dei beni culturali prescelto, che verrà poi realizzato con i fondi della nuova programmazione PO Puglia 2014-20, che assegna "una piena funzione trasversale alla cultura, considerata quale strumento di sviluppo locale e regionale di rigenerazione urbana, di sviluppo rurale e di occupabilità, di promozione della creatività e di nuovi processi innovativi".
Insieme a quello di Corato, individuato come capofila, i Comuni aderenti alla proposta sono Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Ruvo, San Ferdinando, Spinazzola, Terlizzi, Trani e Trinitapoli, che insieme rappresentano un tessuto identitario, culturale, storico e paesaggistico, con forti tratti di omogeneità, con una consolidata esperienza pluriennale di progetti integrati condivisi "dal basso", nella quale si concentrano numerosi attrattori culturali di valore straordinario. Fra tutti il fulcro di Castel del Monte, simbolo della Puglia nel mondo, patrimonio UNESCO, iconema unico del paesaggio di questa area omogenea della Puglia, che il PON "Cultura e Sviluppo" definisce "area di attrazione culturale di rilevanza strategica nazionale", proprio per la sua capacità di esprimere una continuità storica di lungo periodo.
Gli interventi del progetto sono finalizzati a sostenere la cooperazione istituzionale tra i Comuni e con gli altri Enti pubblici e i soggetti del partenariato; ad aumentare la fruizione del patrimonio culturale da parte di più ampie fasce di utenza, incrementando la dotazione di servizi e di iniziative di fruizione esperienziale ed emozionale (laboratori didattici, mostre di arte contemporanea, convegni, rappresentazioni teatrali, concerti); a ridurre il divario esistente tra grandi attrattori e siti meno conosciuti incrementando la comunicazione e promozione esterna, integrando le attività di promozione in forma congiunta tra beni primari e "secondari" con i prodotti della filiera enogastronomica.
La strategia generale di sviluppo locale è imperniata su interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, ambientale e paesaggistico, secondo tre direttrici e ambiti di azione: Coordinamento e integrazione dei servizi di fruizione per orientare le attività degli operatori verso il conseguimento della migliore esperienza globale del visitatore (cittadino e turista); Collegamenti e connessioni materiali e immateriali tra i grandi attrattori e quelli meno conosciuti e tra i beni culturali in ambito urbano e rurale e le altre filiere produttive tipiche, per diversificare e rendere più appetibile l'offerta, anche ai turisti, con l'obiettivo economico di allungare la permanenza media e massimizzare il livello di spesa pro-capite per consumi culturali; "Brand identity" dell'area di "attrazione strategica" in termini di posizionamento dell'offerta verso specifici target di domanda, per aumentare l'affetto territoriale della comunità e favorire l'inserimento competitivo della destinazione nei circuiti internazionali del turismo culturale.
L'Associazione dei 13 comuni dell'area "Puglia Imperiale" assicurerà la governance del progetto come Organo istituzionale di indirizzo politico-strategico, di governo e gestione dell'area territoriale, avvalendosi del supporto tecnico e di animazione territoriale del Patto Territoriale NBO. Ad indirizzare l'Assemblea dei Comuni nella definizione delle priorità d'intervento sarà il "Forum" formato dal partenariato pubblico-privato, delle imprese culturali e creative, del Terzo settore, soggetti pubblici e privati portatori d'interesse della filiera culturale ed economico-produttiva, che svolgerà l'importante ruolo di Organo consultivo dell'Associazione.
Nelle prossime settimane il Ministero procederà alla selezione, finanziando fino a 300mila euro ogni progetto integrato territoriale per la valorizzazione dei beni culturali prescelto, che verrà poi realizzato con i fondi della nuova programmazione PO Puglia 2014-20, che assegna "una piena funzione trasversale alla cultura, considerata quale strumento di sviluppo locale e regionale di rigenerazione urbana, di sviluppo rurale e di occupabilità, di promozione della creatività e di nuovi processi innovativi".
Cenni storici - L'area si distingue per l'originale disposizione dei centri urbani, costieri e rurali, che ne connota l'identità strutturale a forma di pettine ("sistema Idrisi", dal nome del geografo arabo che per primo notò la corrispondenza tra centri costieri e centri rurali nella fascia costiera di questa parte dell'Adriatico"). Una sorta di "città d'arte diffusa", in grado di connettersi con altri Poli turistico-culturali e Reti di eccellenza, in cui sono evidenti gli interventi dei sovrani meridionali, (Federico II, Carlo d'Angiò, Ferrante d'Aragona e Carlo V), che la collocano tra i centri principali e riconoscibili degli interessi imperiali in Europa per la sua valenza mediterranea, centro dello scontro e del dialogo tra Oriente e Occidente, tra Mediterraneo ed Europa, tra Terra Santa e Nord dell'Impero. Il territorio esprime, inoltre, un'indiscussa valenza ambientale, con una forte integrazione uomo-ambiente per la presenza del SIC "Zone Umide di Capitanata" di cui fa parte la Salina di Margherita di S. (Convenzione di Ramsar); del Parco Regionale dell'Ofanto, di cui fanno parte 7 Comuni dell'area e del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, primo parco rurale d'Italia. L'area si connota per la forte valenza simbolica dei suoi paesaggi rurali, ed ad amplificare la consistenza di lungo periodo della struttura insediativa, sono i prestigiosi siti archeologici risalenti dall'età del bronzo fino all'età imperiale, particolarmente concentrati nella piana ofantina (dove si trova il simbolo del ponte romano all'incrocio tra Ofanto e Via Traiana) e distribuiti anche nell'entroterra (ipogei, dolmen, necropoli, grotte e habitat rupestre).