Calcinacci e rifiuti lungo la provinciale 63 di Trinitapoli
Cani a guardia della zona. Erba alta nasconde abbandoni
venerdì 29 gennaio 2016
18.52
Se non avessero sguinzagliato i cani, qualche particolare in più sarebbe emerso. Ma basta ciò che è stato visto per delineare uno scenario non certo da cartolina. Se si imbocca la stradina che costeggia il ponte della strada provinciale 63, cioè quella che porta al cimitero di Trinitapoli, lo spettacolo è servito: cumuli di rifiuti abbandonati ed erba incolta che invadono tutta l'area. Oltre al mucchio di calcinacci e scarti edilizi, che qualcuno ha pensato di smaltire illegalmente gettandoli all'ingresso della stradina, è possibile trovare, lungo il tratto confinante col guard rail, immondizia magari gettata anche da qualche auto di passaggio: bottiglie di birra, sacchi d'immondizia, pezzi di plastica. E se il tiro al sacchetto non è ancora uno sport olimpionico, non lo è neanche approfittare della fitta vegetazione per nasconde rifiuti non semplici da smaltire come calcinacci e taniche di benzina.
Continuando lungo il percorso, in lontanza si vede una piccola baracca sorvegliata da 2 cani non di grande misura e senza avvicinarsi comunque è possibile costatare che di certo non è una struttura ecosostenibile in cui vengono coltivate margherite. Accanto a tutto questo c'è un'altra stradina che porta a un complesso di abitazioni e ai lati ci sono un terreno abbastanza ampio e uno più piccolo, ma a parte le dimensioni ciò che si trova al loro interno non è molto differente. Gli scarti alimentari, come foglie di verdura o come, sono la cosa più logica da trovare in un terreno se si pensa che nello stesso punto ci sono: taniche, calcinacci, sacchi d'immondizia, vetro, mensole di legno e tutto ciò che dovrebbe stare, invece, nel punto di raccolta della Sia, azienda che gestisce la nettezza urbana. Uno scenario che si ripete da queste, perché di fronte poco tempo fa sono stati scovati altri cumuli d'immondizia, e che comporta un aumento di costi totalmente a discapito dei trinitapolesi e di certo nessun forestiero percorrerebbe dei chilometri per venire a buttare l'immondizia a Trinitapoli.
Continuando lungo il percorso, in lontanza si vede una piccola baracca sorvegliata da 2 cani non di grande misura e senza avvicinarsi comunque è possibile costatare che di certo non è una struttura ecosostenibile in cui vengono coltivate margherite. Accanto a tutto questo c'è un'altra stradina che porta a un complesso di abitazioni e ai lati ci sono un terreno abbastanza ampio e uno più piccolo, ma a parte le dimensioni ciò che si trova al loro interno non è molto differente. Gli scarti alimentari, come foglie di verdura o come, sono la cosa più logica da trovare in un terreno se si pensa che nello stesso punto ci sono: taniche, calcinacci, sacchi d'immondizia, vetro, mensole di legno e tutto ciò che dovrebbe stare, invece, nel punto di raccolta della Sia, azienda che gestisce la nettezza urbana. Uno scenario che si ripete da queste, perché di fronte poco tempo fa sono stati scovati altri cumuli d'immondizia, e che comporta un aumento di costi totalmente a discapito dei trinitapolesi e di certo nessun forestiero percorrerebbe dei chilometri per venire a buttare l'immondizia a Trinitapoli.