Caporalato, Capone: «La lotta contro lo sfruttamento sui campi sia la lotta di tutti»
Il Presidente del Consiglio regionale della Puglia al seminario “Le lotte del movimento bracciantile per il collocamento e contro il caporalato”
venerdì 9 luglio 2021
L'intervento della Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, al seminario "Le lotte del movimento bracciantile per il collocamento e contro il caporalato" promosso da Fondazione Maierotti, Cgil Puglia e Fondazione Di Vittorio.
"Questa non è una giornata rievocativa o celebrativa - ha detto in apertura - deve aiutarci a guardare avanti, a costruire per il futuro. Una giornata che impegna ciascuna e ciascuno di noi a capire nel profondo ciò che è accaduto e com'è possibile che si muoia ancora di lavoro sui campi. E non è un caso che questa discussione si tenga qui, in Aula consiliare, l'Aula del legislatore, dove la società non si distingue escludendo qualcuno ma rappresenta tutti. Questo è il luogo della responsabilità e questo è il tempo di agire. È troppo vivo il ricordo dei tre braccianti agricoli morti in Puglia, solo nell'ultimo mese, mentre raccoglievano frutta e verdura.
Abbiamo parlato tanto, troppo di questi drammi in questi anni, - ha aggiunto - con Apulia Film Commission abbiamo anche sostenuto un bellissimo film sulla tragica morte della bracciante pugliese Paola Clemente, che ogni giorno si alzava nel cuore della notte per raggiungere le campagne di Andria dove era impegnata nella acinellatura dell'uva. Abbiamo sperato che questi appelli urlati potessero aiutarci a fare in modo che queste storie non si ripetessero più. E invece così non è stato. Adesso non so da dove bisogna partire, se dalla vita o dal lavoro. Ma è davvero possibile che questi due diritti così fondamentali, che i nostri costituenti hanno così ben tutelato, ancora oggi si presentino nudi? Nuda la vita, nudo il lavoro.
Ecco perché è importante ricordare. Perché questa è storia civile che si perpetua. Negli anni 70 la lotta sindacale divenne lotta civile e sociale di intere comunità. Oggi, invece, tutto si sta riducendo alla lotta di una categoria, e tutti noi che siamo solidali sembriamo quasi una nicchia che difende posizioni impossibili, talvolta persino con qualcuno che si vergogna pure a difenderle.
L'obiettivo, allora,- ha concluso - deve essere innanzitutto far diventare questa lotta di tutti. Perché è combattendo insieme, con manifestazioni che riempivano le piazze che, nel 1970, si arrivò alle leggi 83 e 300. Bene ha fatto il Presidente Emiliano a emettere l'ordinanza per limitare il lavoro sui campi nelle ore più calde del giorno, ma solo se questa battaglia sarà la battaglia di tutti, e se gli Enti competenti metteranno in campo tutti gli strumenti di cui oggi si può disporre, potremo mettere davvero la parola fine a tutto questo dolore, con la convinzione che quelle vite sono le nostre vite".
Il seminario fa parte di un progetto più corposo, sostenuto dal Consiglio regionale della Puglia, che punta ad approfondire le dinamiche pugliesi delle conquiste legislative degli anni 70 anche attraverso un lavoro di ricerca, la cui direzione scientifica è affidata a un Comitato composto da docenti universitari esperti della materia, che vede impegnati giovani laureati focalizzarsi sul ruolo del movimento sindacale pugliese nel contesto storico del cosiddetto "autunno caldo".
I lavori, aperti dalla Presidente del Consiglio regionale della Puglia, hanno visto anche le testimonianze video di alcuni dei protagonisti di quella stagione di lotte sindacali in Puglia, e gli interventi di: Peppino Deleonardis, direttore della Fondazione Rita Maierotti, Vito Pinto, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Bari, Nicola Deleonardis, Dottore di ricerca all'Università di Bari.
A chiudere il seminario la tavola rotonda, coordinata da Elisa Castellano della Fondazione Di Vittorio, sul tema "Il governo del mercato del lavoro agricolo: analogie con il passato e proposte del sindacato", con Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, Monica Mc Britton, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Lecce, Enrico Pugliese, sociologo, Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil nazionale.
"Questa non è una giornata rievocativa o celebrativa - ha detto in apertura - deve aiutarci a guardare avanti, a costruire per il futuro. Una giornata che impegna ciascuna e ciascuno di noi a capire nel profondo ciò che è accaduto e com'è possibile che si muoia ancora di lavoro sui campi. E non è un caso che questa discussione si tenga qui, in Aula consiliare, l'Aula del legislatore, dove la società non si distingue escludendo qualcuno ma rappresenta tutti. Questo è il luogo della responsabilità e questo è il tempo di agire. È troppo vivo il ricordo dei tre braccianti agricoli morti in Puglia, solo nell'ultimo mese, mentre raccoglievano frutta e verdura.
Abbiamo parlato tanto, troppo di questi drammi in questi anni, - ha aggiunto - con Apulia Film Commission abbiamo anche sostenuto un bellissimo film sulla tragica morte della bracciante pugliese Paola Clemente, che ogni giorno si alzava nel cuore della notte per raggiungere le campagne di Andria dove era impegnata nella acinellatura dell'uva. Abbiamo sperato che questi appelli urlati potessero aiutarci a fare in modo che queste storie non si ripetessero più. E invece così non è stato. Adesso non so da dove bisogna partire, se dalla vita o dal lavoro. Ma è davvero possibile che questi due diritti così fondamentali, che i nostri costituenti hanno così ben tutelato, ancora oggi si presentino nudi? Nuda la vita, nudo il lavoro.
Ecco perché è importante ricordare. Perché questa è storia civile che si perpetua. Negli anni 70 la lotta sindacale divenne lotta civile e sociale di intere comunità. Oggi, invece, tutto si sta riducendo alla lotta di una categoria, e tutti noi che siamo solidali sembriamo quasi una nicchia che difende posizioni impossibili, talvolta persino con qualcuno che si vergogna pure a difenderle.
L'obiettivo, allora,- ha concluso - deve essere innanzitutto far diventare questa lotta di tutti. Perché è combattendo insieme, con manifestazioni che riempivano le piazze che, nel 1970, si arrivò alle leggi 83 e 300. Bene ha fatto il Presidente Emiliano a emettere l'ordinanza per limitare il lavoro sui campi nelle ore più calde del giorno, ma solo se questa battaglia sarà la battaglia di tutti, e se gli Enti competenti metteranno in campo tutti gli strumenti di cui oggi si può disporre, potremo mettere davvero la parola fine a tutto questo dolore, con la convinzione che quelle vite sono le nostre vite".
Il seminario fa parte di un progetto più corposo, sostenuto dal Consiglio regionale della Puglia, che punta ad approfondire le dinamiche pugliesi delle conquiste legislative degli anni 70 anche attraverso un lavoro di ricerca, la cui direzione scientifica è affidata a un Comitato composto da docenti universitari esperti della materia, che vede impegnati giovani laureati focalizzarsi sul ruolo del movimento sindacale pugliese nel contesto storico del cosiddetto "autunno caldo".
I lavori, aperti dalla Presidente del Consiglio regionale della Puglia, hanno visto anche le testimonianze video di alcuni dei protagonisti di quella stagione di lotte sindacali in Puglia, e gli interventi di: Peppino Deleonardis, direttore della Fondazione Rita Maierotti, Vito Pinto, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Bari, Nicola Deleonardis, Dottore di ricerca all'Università di Bari.
A chiudere il seminario la tavola rotonda, coordinata da Elisa Castellano della Fondazione Di Vittorio, sul tema "Il governo del mercato del lavoro agricolo: analogie con il passato e proposte del sindacato", con Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, Monica Mc Britton, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Lecce, Enrico Pugliese, sociologo, Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil nazionale.