Dimissioni Filannino, il Consiglio Comunale si divide

Andrà nel CdA della Sia. Tiritiello è il nuovo consigliere

mercoledì 20 gennaio 2016 12.13
A cura di Giuseppe Capacchione
Un cambio di poltrone che nasconde tutta la fragilità amministrativa, affermano le opposizioni, anche se per chi amministra non è affatto così. Secondo il consigliere comunale di minoranza Anna Maria Tarantino le dimissioni da parte del collega di maggioranza Lucrezia Filannino ha tutto il sapore di un conflitto di interessi perché la stessa andrà subito a ricoprire un ruolo nel consiglio di amministrazione della Sia, azienda che gestisce la nettezza urbana. «In questi anni - afferma il consigliere - sono emerse delle fragilità amministrative della maggioranza, ben simboleggiate da questi cambi istituzionali. Si ricordano, oltre alle dimissioni del consigliere Filannino in favore di un ruolo nel cda dalla Sia, anche le dimissioni di Giuliana Veneziano proprio dal cda Sia perché già agente di polizia municipale e quelle di Cesare Tiritiello da componente dello staff del sindaco per entrare nel Consiglio Comunale. Tutto questo è segno di debolezza. Chi ha interessi personali deve restare fuori dalla politica».

Al posto del consigliere uscente è stato indicato il primo non eletto della stessa lista, cioè "Rinascita Trinitapolese", il nuovo consigliere Cesare Tiritiello. L'assessore Giustino Tedesco non ci sta a queste accuse e ribadisce che in politica bisogna mettersi al servizio dei cittadini in base alle proprie potenzialità. «Non si può strumentalizzare - afferma l'assessore - questa vicenda solo per gettare fango sul lavoro svolto dall'amministrazione Di Feo. Semplicemente si è verificato un gesto di umiltà e di presa di coscienza da parte del consigliere Filannino che in quanto avvocato ha ritenuto di essere più utile alla città in un ruolo nel consiglio di amministrazione della Sia. Non dimentichiamoci che rappresenta Trinitapoli in un'azienda che gestisce la nettezza urbana anche di Margherita di Savoia e di San Ferdinando. La politica del fare deve essere propria anche della minoranza. Non ci devono essere queste discrepanze nel Consiglio Comunale, utili solo ad arrecare danno ai cittadini».