Finanzieri scoprono piantagione di marijuana: avrebbe fruttato 5 milioni di euro

In manette due persone

giovedì 7 novembre 2019 9.56
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, hanno tratto in arresto due persone residenti nel comune di Trinitapoli per il reato di produzione non autorizzata, a fini di spaccio, di canapa indiana e resistenza a pubblico ufficiale.

Nel mese di luglio dello scorso anno, i Finanzieri della Tenenza di Margherita di Savoia, all'esito di una mirata attività di intelligence finalizzata alla repressione del fenomeno della coltivazione non autorizzata di canapa indiana, hanno individuato, nell'agro del comune di Trinitapoli , una vasta piantagione di marijuana, estesa su circa un ettaro di terreno, in cui erano presenti circa 3.000 piante di varie altezza in avanzata fase di maturazione e, pertanto, pronte per essere sottoposte alla successiva fase di essiccazione.

La mirata ed attenta attività osservazione ha permesso di cogliere sul fatto uno degli addetti alla coltivazione ed alla raccolta del prodotto che, accortosi della presenza dei Finanzieri, è salito a bordo di un'autovettura puntando a forte velocità in direzione di due dei militari intervenuti sul posto per procedere alla sua identificazione, riuscendo a far perdere le proprie tracce.

Le meticolose indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, hanno consentito di risalire all'identità dell'uomo, un 29enne, e di risalire ad un cinquantunenne che aveva, di fatto, affittato il fondo agricolo usato per la coltivazione della piantagione di cannabis sottoposta a sequestro.

La stessa, a completa fioritura, avrebbe prodotto circa 5 quintali di marijuana essiccata, da cui poter ricavare oltre 500.000 dosi per un giro d'affari di 5 milioni di euro.

Nei loro confronti il G.I.P. del Tribunale di Foggia ha emesso un'ordinanza di applicazione di misura cautelari in carcere eseguita, alcuni giorni fa, dalle Fiamme Gialle di Margherita di Savoia che hanno inferto un ulteriore duro colpo a quella che rappresenta, ad oggi, una delle più fruttifere forme di business della criminalità pugliese.