Gal Daunofantino, Mennea: «Troppe nebbie sull’uso dei fondi, attendo risposte»

Il problema sollevato dal consigliere regionale del Partito Democratico

martedì 29 ottobre 2019 18.22
«Intorno all'attività del Gal dauno-ofantino, al quale aderiscono sei Comuni tra cui Barletta, c'è troppo silenzio. Ad oggi non si conoscono quali sono gli strumenti per poter coinvolgere la comunità barlettana e delle altre città consorziate. C'è molto silenzio intorno alle cose fatte finora. E' arrivato il momento di capire quanti degli otto milioni stanziati finora per questo Gal sono stati già utilizzati e quali i risultati ottenuti, visto che non c'è alcun bando a evidenza pubblica. Ricordo che si tratta di soldi pubblici e, come tali, devono essere gestiti con tutti i criteri tipici dell'evidenza pubblica: ovvero trasparenza, economicità e rispetto delle procedure». Lo dichiara Ruggiero Mennea, consigliere regionale e comunale Pd, che ha protocollato un'interrogazione al sindaco di Barletta per capire se sia stata prevista una campagna efficace di comunicazione per i nuovi bandi del Gal dauno-ofantino e, in caso affermativo, il costo della stessa; se sono state previste sedi operative pubbliche del Gal e dove si trovano; a quanto ammonta la spesa effettuata fino a ora dal Gal e per quali beni o servizi è stata impegnata; se sono stati affidati incarichi professionali o effettuate assunzioni a oggi, specificandone beneficiari e costi.


«Se la risposta del sindaco di Barletta e dell'assessore al ramo non mi dovesse soddisfare – annuncia Mennea – porterò la questione all'attenzione della competente commissione del Consiglio regionale, della quale sono componente. E nel caso nemmeno le eventuali audizioni in commissione mi dovessero convincere, ricorrerò agli uffici dell'assessorato all'Agricoltura per le necessarie attività ispettive in grado di verificare la regolarità di questo Gal».

«Voglio ricordare – sottolinea Mennea - che Barletta, la cui adesione risale già al 2015, è la città più grande che fa parte di questo consorzio. Per questo merita rispetto e ha il diritto di conoscere preventivamente quali sono le modalità di utilizzo ai fondi. Quindi dopo questo assordante silenzio, i cittadini attendono – conclude – le risposte che, sono certo, non tarderanno ad arrivare».