Giornata della biodiversità, l'enorme patrimonio di Puglia con 245mila ettari di aree naturali protette

La nostra è la seconda regione più bio d'Italia

sabato 22 maggio 2021 15.31
La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione, 311 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP 'mozzarella di Gioia del Colle' in via di definizione comunitaria), 9 IGP per l'olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l'Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l'Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini DOC e 6 IGP, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione. È Coldiretti Puglia a ricordare l'enorme 'patrimonio biodiverso' della regione in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, festività proclamata nel 2000 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per celebrare l'adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica.

I mercati di Campagna Amica sono una vera e propria Arca di Noè per scoprire i cibi, le piante e gli animali salvati dall'estinzione, grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai "Sigilli" di Campagna Amica. I "Sigilli" di Campagna Amica – sottolinea la Coldiretti regionale – sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti.

In Puglia ci sono 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell'Alta Murgia – e l'8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). «In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull'altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile», afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La Puglia è la seconda regione più bio d'Italia, con 266mila ettari coltivati e 9380 operatori, una incidenza del 20% delle superficie biologiche sul totale – aggiunge la Coldiretti regionale - dove sono aumentati nel 2020 i consumi familiari di alimenti biologici.

Nel 2015 è stata approvata – ricorda Coldiretti Puglia - la legge per la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. La legge prevede l'Istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, l'avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, l'Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori. Inoltre, all'interno del piano triennale di attività del CREA sono previsti interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla.

La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell'ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall'affluenza nei Mercati di Campagna Amica regionali che hanno puntato proprio sui Sigilli della biodiversità per offrire prodotti eroici ai consumatori, a rischio estinzione garantiti da agricoltori altrettanto eroici che quotidianamente ne preservano l'esistenza.

Per questo per i consumatori il KM0 garantisce l'impatto 0, considerato che a livello globale è stimato che un pasto medio – insiste Coldiretti Puglia - percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave o aeroplano prima di arrivare sulle tavole e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull'atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall'emissione di gas ed effetto serra.

Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia – spiega Coldiretti Puglia - può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l'anno. È stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l'uva dal Perù percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l'emissione di 20,2 chili di anidride, conclude Coldiretti Puglia.