Grazia Stella Elia, la poetessa degli ulivi che ama la sua Trinitapoli
"In Comunione" dedica un inserto speciale alla nostra concittadina, autrice anche del “Dizionario del dialetto di Trinitapoli”
lunedì 12 aprile 2021
Il mensile "In Comunione", l'organo ufficiale di esperienze studio e informazione dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, ha dedicato un inserto speciale alla poetessa di Trinitapoli Grazia Stella Elia nella pubblicazione nel n. 3, marzo 2021, con il titolo "Intervista alla poetessa degli ulivi. Grazia Stella Elia si racconta attraverso le sue opere".
Nata nel 1931 Grazia Stella Elia ha insegnato per tutta una vita nella scuola elementare ed è cultrice di poesia e di teatro. Notevole la produzione di pubblicazioni di molti testi poetici e di saggi. Da studiosa del dialetto della sua città, è autrice anche del Dizionario del dialetto di Trinitapoli.
Nella lunga intervista, corredata di grafica e che inaugura la rubrica "Dentro il personaggio", Grazia Stella Elia, sollecitata sapientemente dalle domande di Carla Anna Penza, delinea un excursus completo della sua vita personale, professionale e letteraria.
La poetessa pugliese si esprime sui temi fondamentali della sua poetica in cui prevale l'attenzione e l'introspezione nei confronti della natura, soprattutto quella della propria terra; sul lungo suo servizio nella scuola come insegnante di scuola elementare; sulla produzione delle sue opere, in particolar del suo "Dizionario del dialetto di Trinitapoli"; della cultura, delle tradizioni e dei riti della sua città; nonché della sua fede religiosa; del suo grande amore ai giovani a cui si rivolge con un appello di grande attualità.
Con i versi e le parole, disegna il tempo degli alberi e degli uomini, canta la vita della natura e dell'umanità. Definita "la poetessa degli ulivi", Grazia Stella Elia racconta di come l'ulivo sia la pianta del cuore. «Un amore che vive in me da sempre. Da bambina ascoltavo ciò che diceva, con la sua saggezza, la nonna Maria, che era un'affabulatrice straordinaria. Fra le tante cose importanti che mi diceva: "Mai sradicare un ulivo! L'ulivo è una pianta sacra e, chi ne estirpa uno, potrebbe avere gravi conseguenze, brutti problemi per sé e per la sua famiglia"» - si legge in un estratto dell'intervista. (qui disponibile integralmente)
Da qui, l'amore per le piante, la natura e la sua terra che l'insegnante ha coniugato con l'amore per la scrittura trasformandolo in poesia. «Fin da quando frequentavo la scuola elementare scrivevo dei pensieri poetici che la maestra apprezzava. Stessa cosa alla Scuola Media e ancora di più al Ginnasio, quando la professoressa di lettere, che mi voleva un bene dell'anima, leggeva commossa i miei temi e li faceva leggere ai colleghi e persino ai suoi genitori».
La poetessa, che accomuna la vita delle piante con quella degli uomini, nei suoi versi descrive il piccolo mondo di Trinitapoli e delle Saline e alla sua terra ha dedicato diversi anni di studio e ricerca per dare alle stampe il corposo "Dizionario del dialetto di Trinitapoli", nato dalla volontà di tenere sempre in vita la lingua materna, la lingua degli avi che parla del territorio.
Nata nel 1931 Grazia Stella Elia ha insegnato per tutta una vita nella scuola elementare ed è cultrice di poesia e di teatro. Notevole la produzione di pubblicazioni di molti testi poetici e di saggi. Da studiosa del dialetto della sua città, è autrice anche del Dizionario del dialetto di Trinitapoli.
Nella lunga intervista, corredata di grafica e che inaugura la rubrica "Dentro il personaggio", Grazia Stella Elia, sollecitata sapientemente dalle domande di Carla Anna Penza, delinea un excursus completo della sua vita personale, professionale e letteraria.
La poetessa pugliese si esprime sui temi fondamentali della sua poetica in cui prevale l'attenzione e l'introspezione nei confronti della natura, soprattutto quella della propria terra; sul lungo suo servizio nella scuola come insegnante di scuola elementare; sulla produzione delle sue opere, in particolar del suo "Dizionario del dialetto di Trinitapoli"; della cultura, delle tradizioni e dei riti della sua città; nonché della sua fede religiosa; del suo grande amore ai giovani a cui si rivolge con un appello di grande attualità.
Con i versi e le parole, disegna il tempo degli alberi e degli uomini, canta la vita della natura e dell'umanità. Definita "la poetessa degli ulivi", Grazia Stella Elia racconta di come l'ulivo sia la pianta del cuore. «Un amore che vive in me da sempre. Da bambina ascoltavo ciò che diceva, con la sua saggezza, la nonna Maria, che era un'affabulatrice straordinaria. Fra le tante cose importanti che mi diceva: "Mai sradicare un ulivo! L'ulivo è una pianta sacra e, chi ne estirpa uno, potrebbe avere gravi conseguenze, brutti problemi per sé e per la sua famiglia"» - si legge in un estratto dell'intervista. (qui disponibile integralmente)
Da qui, l'amore per le piante, la natura e la sua terra che l'insegnante ha coniugato con l'amore per la scrittura trasformandolo in poesia. «Fin da quando frequentavo la scuola elementare scrivevo dei pensieri poetici che la maestra apprezzava. Stessa cosa alla Scuola Media e ancora di più al Ginnasio, quando la professoressa di lettere, che mi voleva un bene dell'anima, leggeva commossa i miei temi e li faceva leggere ai colleghi e persino ai suoi genitori».
La poetessa, che accomuna la vita delle piante con quella degli uomini, nei suoi versi descrive il piccolo mondo di Trinitapoli e delle Saline e alla sua terra ha dedicato diversi anni di studio e ricerca per dare alle stampe il corposo "Dizionario del dialetto di Trinitapoli", nato dalla volontà di tenere sempre in vita la lingua materna, la lingua degli avi che parla del territorio.