I finanzieri sequestrano beni per 2.5 milioni ai soci di un istituto di vigilanza
L'ipotesi degli inquirenti è la bancarotta fraudolenta
mercoledì 4 maggio 2022
12.52
I finanzieri del Comando Provinciale di Barletta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, nei confronti dei soci di un istituto di vigilanza privata di Trinitapoli, costituito sotto forma di società cooperativa a responsabilità limitata, già soggetta a procedura fallimentare.
In base alle indagini di polizia giudiziaria, svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Fiamme Gialle di Barletta ed in relazione agli elementi probatori raccolti nel corso di una serie di perquisizioni locali nei confronti dei tre soci, componenti del consiglio di amministrazione, sono emerse circostanze che hanno consentito di ipotizzare la "distrazione" dei proventi dell'attività commerciale, l'occultamento delle scritture contabili e la mancata richiesta di dichiarazione di fallimento, con conseguente aggravio del dissesto della società in danno dei creditori.
Il pubblico ministero ha perciò richiesto la misura cautelare reale al gip del Tribunale di Foggia il quale, accogliendola, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, disponendo il sequestro della liquidità nella disponibilità degli indagati, fino alla concorrenza di 2421600 euro, nonché della somma di 74800 euro rinvenuta ad una delle persone indagate, già sottoposta a sequestro, nel corso delle attività di indagine.
Sono in corso approfondimenti investigativi volti ad acquisire ulteriori elementi probatori, tali da corroborate l'impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Foggia.
La costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati fallimentari rappresenta lo strumento principale per restituire quanto dovuto ai creditori delle aziende portate illegalmente allo stato di insolvenza. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e fino a sentenza definitiva vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
In base alle indagini di polizia giudiziaria, svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Fiamme Gialle di Barletta ed in relazione agli elementi probatori raccolti nel corso di una serie di perquisizioni locali nei confronti dei tre soci, componenti del consiglio di amministrazione, sono emerse circostanze che hanno consentito di ipotizzare la "distrazione" dei proventi dell'attività commerciale, l'occultamento delle scritture contabili e la mancata richiesta di dichiarazione di fallimento, con conseguente aggravio del dissesto della società in danno dei creditori.
Il pubblico ministero ha perciò richiesto la misura cautelare reale al gip del Tribunale di Foggia il quale, accogliendola, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, disponendo il sequestro della liquidità nella disponibilità degli indagati, fino alla concorrenza di 2421600 euro, nonché della somma di 74800 euro rinvenuta ad una delle persone indagate, già sottoposta a sequestro, nel corso delle attività di indagine.
Sono in corso approfondimenti investigativi volti ad acquisire ulteriori elementi probatori, tali da corroborate l'impianto accusatorio della Procura della Repubblica di Foggia.
La costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati fallimentari rappresenta lo strumento principale per restituire quanto dovuto ai creditori delle aziende portate illegalmente allo stato di insolvenza. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e fino a sentenza definitiva vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.