Il Museo degli Ipogei sarà aperto il 23 febbraio

Slitta di tre giorni l'apertura della struttura. Confermate le due conferenze stampa

lunedì 16 febbraio 2015 12.55
Spostata a lunedì 23 febbraio l'apertura del Museo degli Ipogei di Trinitapoli. L'indisponibilità del ministro Dario Franceschini all'inaugurazione del 20 febbraio ha fatto slittare tutto di pochissimi giorni. Gli impegni in Consiglio dei Ministri da parte del titolare dei Beni culturali anno reso impossibile la sua presenza a Trinitapoli il prossimo venerdì. Inaugurazione posticipata di tre giorni. Restano le due conferenze stampa: Giovedì 19 febbraio a Bari alle 12, a Contrada Lamberti in Palazzo Simi, conferenza stampa di presentazione, con la partecipazione del sindaco di Trinitapoli Francesco di Feo, dell'assessore comunale alla Cultura Eugenio di Fidio, del direttore scientifico degli scavi e del museo Anna Maria Tunzi e del soprintendente ai Beni culturali, Luigi La Rocca.
Venerdì 20 febbraio alle 10.30 presso l'Auditorium dell'Assunta il sindaco di Feo e l'assessore di Fidio descriveranno nel dettaglio la portata culturale e turistica dell'evento, con Tunzi a rappresentare la Soprintendenza archeologica della Puglia.
Venerdì alle 10.30, in Via Marconi 26 a Trinitapoli, l'attesa inaugurazione del Museo, con la partecipazione del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.
«Siamo lieti di aver concluso questa prima fase che ci ha portato all'apertura – spiega l'assessore di Fidio – . Oggi inizia un secondo step che ci auguriamo porti frutti a tutti gli attori che hanno profuso ingenti energie per il raggiungimento di questo prestigioso obiettivo. Finalmente Trinitapoli dopo tanti anni avrà il suo museo».
La riapertura dopo anni, dell'esposizione sui resti della necropoli risalente all'Età del Bronzo, per il sindaco di Feo rappresenta "la rinascita culturale della città". Ma più simbolicamente il primo cittadino casalino spiega: «Per l'argonauta culturale è l'accesso spaziale a quella porta temporale ideale che consente, a tutti coloro che la varcheranno, di divenire viaggiatori ricchi della conoscenza del nostro passato e portatori, nel futuro, delle radici di una civiltà che scelse questi luoghi come villaggio della vita».