Il Pd che cosa ha fatto durante le ultime amministrative

Piccinino: «Elettori premiano le persone e non i simboli»

martedì 5 luglio 2016 12.47
A cura di Giuseppe Capacchione
Una sinistra fatta più di simboli che di persone. Pd, Sel, Cavalli, PcdI e Psi: ormai non si parla più di ideali ma di strategie politiche. La foto delle ultime amministrative di Trinitapoli ha fatto comprendere come molte volte non ci sia miglior garanzia di vittoria di quella data dallo schieramento avversario. Tarantino con Sel rientra nei box a metà gara, Barisciano rispolvera la sua monoposto a Tre cavalli e tiene testa a Di Feo fin quando il sindaco non dà lo sprint finale e lascia tutti dietro. Una gara che tutto sommato non ha rivelato grosse sorprese rispetto ai pronostici della vigilia, se non fosse per la quota rosa della minoranza da cui ci si aspettava qualche voto in più. Chiaramente a tutto questo c'è una spiegazione e a fornirla è Donato Piccinino, uno dei testimoni delle vicende politiche degli ultimi anni e adesso consigliere comunale del Pd coi Cavalli. «Il partito democratico si è spaccato nel momento in cui la segretaria Maria Andriano ha afermato che l'unica lista formata dalla coalizione di centro sinistra in corsa per le elezioni del 5 giugno fosse "Trinitapoli nel cuore" con Anna Mattia Tarantino sindaco. Il Pd chiaramente non ha fatto il suo dovere di guida della sinistra trinitapolese, rifiutando le primarie. In questo modo i Cavalli avrebbero dovuto chinare il capo e accettare la candidatura di Tarantino. Così non è stato e i risultati elettorali lo dimostrano: la nostra lista ha totalizzato oltre 900 voti in più e questo sta a indicare che gli elettori hanno premiato le persone e non i simboli».

«Dopo questi risultati il Pd avrebbe dovuto fare una seria analisi del voto e non continuare con gossip che nulla portano di utile al rilancio del partito ormai diventato una setta. Purtroppo, invece di leggere i segni di ciò che stava accadendo nella politica cittadina, con un centro destra che ha perso consensi e i nuovi dei 5 stelle, c'è stato chi ha avuto paura del passato - Lillino Barisciano - e ha deciso per tutti. Addirittura è stata chiesta alla commissione di garanzia l'espulsione di mia e di altri 3 tessarati (Triglione, Orfeo, Santeramo) ma senza successo. Noi dei Tre cavalli vogliamo mantenere alta la linea della coerenza e del rilamcio politico della sinistra e se durante il Consiglio comunale di insediamento abbiamo votato scheda bianca per il presidente, non è stato un gesto contro Nicoletta Ortix, ma volevamo una prova della sua imparzialità che speriamo arrivi subito durante il mandato. È chiaro che la vicepresidenza sarebbe andata anche alla maggioranza, visto che loro stessi hanno ammesso di aver voluto a sé tutti gli incarichi che avrebbero potuto ricoprire. Alla minoranza, invece, spettano altri ruoli di garanzia, ma Anna Maria Tarantino e Francesco Marrone - consigliere del Movimento 5 stelle - hanno votato Ortix per ricevete in cambio il voto della maggioranza ed essere scelti nella commissione elettorale».