L'assessore regionale all'ambiente Filippo Caracciolo si dimette
Dopo la notizia dell'indagine, Emiliano affida le sue deleghe a Piemontese
mercoledì 7 febbraio 2018
12.26
L'assessore all'ambiente della Regione Puglia ha comunicato al presidente della Giunta la sua decisione di rimettere le deleghe. Tale decisione è motivata esclusivamente dall'intento di tutelare l'amministrazione regionale e di consentire una serena prosecuzione delle indagini.
Il presidente ha deciso di assegnare le deleghe suddette (Qualità dell'ambiente - Ciclo rifiuti e bonifiche, Rischio industriale, Ecologia, Vigilanza ambientale) a Raffaele Piemontese.
Come riporta l'ANSA, Caracciolo, candidato del Pd alla Camera in un collegio uninominale, è indagato per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di una indagine della Procura di Bari su una gara d'appalto per 5,8 milioni di euro per la costruzione di una scuola media a Corato. L'indagine, nell'ambito della quale la guardia di finanza ha compiuto perquisizioni nell'ufficio e nell'abitazione di Caracciolo, è un filone dell'inchiesta sull'Arca Puglia che il 5 dicembre scorso ha portato, tra l'altro, all'arresto dell'imprenditore Massimo Manchisi, titolare dell'impresa che sarebbe stata favorita dall'intervento di Caracciolo. Secondo l'ipotesi d'accusa, Caracciolo avrebbe indotto il presidente della commissione aggiudicatrice della gara, Donato Lamacchia, a favorire l'impresa di Manchisi, ottenendo da quest'ultimo la promessa di appoggio per le prossime elezioni.
Il presidente ha deciso di assegnare le deleghe suddette (Qualità dell'ambiente - Ciclo rifiuti e bonifiche, Rischio industriale, Ecologia, Vigilanza ambientale) a Raffaele Piemontese.
Come riporta l'ANSA, Caracciolo, candidato del Pd alla Camera in un collegio uninominale, è indagato per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di una indagine della Procura di Bari su una gara d'appalto per 5,8 milioni di euro per la costruzione di una scuola media a Corato. L'indagine, nell'ambito della quale la guardia di finanza ha compiuto perquisizioni nell'ufficio e nell'abitazione di Caracciolo, è un filone dell'inchiesta sull'Arca Puglia che il 5 dicembre scorso ha portato, tra l'altro, all'arresto dell'imprenditore Massimo Manchisi, titolare dell'impresa che sarebbe stata favorita dall'intervento di Caracciolo. Secondo l'ipotesi d'accusa, Caracciolo avrebbe indotto il presidente della commissione aggiudicatrice della gara, Donato Lamacchia, a favorire l'impresa di Manchisi, ottenendo da quest'ultimo la promessa di appoggio per le prossime elezioni.