La Chiesa Madre di Trinitapoli riapre dopo i lavori di restauro
La cerimonia di riapertura avrà luogo sabato 21 dicembre alla presenza dell’Arcivescovo, delle confraternite, dei parroci e dei cittadini
mercoledì 18 dicembre 2024
16.12
Cresce l'attesa a Trinitapoli per l'imminente riapertura della Chiesa Madre di Santo Stefano Protomartire, che torna ad accogliere i fedeli dopo i lavori di restauro. Questo evento rappresenta non solo la salvaguardia del valore storico e architettonico dell'edificio, ma sarà anche un'occasione di rinascita e rigenerazione spirituale per l'intera comunità trinitapolese.
I lavori di restauro della Chiesa, chiusa nel 2020, sono iniziati nel 2022. In particolare, gli interventi si sono concentrati principalmente sul restauro conservativo della cupola, compromessa e indebolita sin dal 1983 a causa di un incendio.
«Oggi la Chiesa è diventata uno splendore, incarnando al meglio il valore del restauro, della lucentezza e del recupero artistico. Sono stati realizzati numerosi interventi (oltre al restauro conservativo della cupola) tra cui il rinnovo delle luci e il risanamento degli ambienti parietali e, grazie a questi lavori, la Chiesa si presenta come una meraviglia, capace di esaltare la bellezza e l'armonia degli spazi, sia all'interno che all'esterno», racconta Don Stefano Sarcina, il parroco della Chiesa Madre di Santo Stefano Protomartire.
La cerimonia di riapertura avrà luogo sabato 21 dicembre alle 18,15: si partirà in processione dalla Chiesa di Sant'Anna, insieme all'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Monsignor Leonardo D'Ascenzo, alle confraternite, ai parroci e ai cittadini, per giungere alla Chiesa Madre, dove sarà celebrata la Santa Messa presieduta dall'Arcivescovo.
«La Chiesa Madre di Santo Stefano Protomartire è il simbolo distintivo della spiritualità a Trinitapoli e rappresenta per tutti l'unità la fraternità e la pastoralità: questo ci onora e ci rende orgogliosi. Questa Chiesa, oltre che luogo di preghiera e di attività pastorale legate alla sede dell'omonima parrocchia, costituisce un monumento di raffinata bellezza che fa parte del nostro inestimabile patrimonio artistico locale e con la sua maestosa cupola, costituisce un simbolo di appartenenza, caro a tutti i cittadini trinitapolesi. Ci auguriamo che tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio storico e artistico della città e le sue tradizioni possano, nonostante le attuali difficoltà sociali ed economiche, offrire un prezioso sostegno ed un contributo che sarebbe fondamentale per valorizzare e sostenere questo importante e prezioso intervento di restauro», conclude Don Stefano.
I lavori di restauro della Chiesa, chiusa nel 2020, sono iniziati nel 2022. In particolare, gli interventi si sono concentrati principalmente sul restauro conservativo della cupola, compromessa e indebolita sin dal 1983 a causa di un incendio.
«Oggi la Chiesa è diventata uno splendore, incarnando al meglio il valore del restauro, della lucentezza e del recupero artistico. Sono stati realizzati numerosi interventi (oltre al restauro conservativo della cupola) tra cui il rinnovo delle luci e il risanamento degli ambienti parietali e, grazie a questi lavori, la Chiesa si presenta come una meraviglia, capace di esaltare la bellezza e l'armonia degli spazi, sia all'interno che all'esterno», racconta Don Stefano Sarcina, il parroco della Chiesa Madre di Santo Stefano Protomartire.
La cerimonia di riapertura avrà luogo sabato 21 dicembre alle 18,15: si partirà in processione dalla Chiesa di Sant'Anna, insieme all'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Monsignor Leonardo D'Ascenzo, alle confraternite, ai parroci e ai cittadini, per giungere alla Chiesa Madre, dove sarà celebrata la Santa Messa presieduta dall'Arcivescovo.
«La Chiesa Madre di Santo Stefano Protomartire è il simbolo distintivo della spiritualità a Trinitapoli e rappresenta per tutti l'unità la fraternità e la pastoralità: questo ci onora e ci rende orgogliosi. Questa Chiesa, oltre che luogo di preghiera e di attività pastorale legate alla sede dell'omonima parrocchia, costituisce un monumento di raffinata bellezza che fa parte del nostro inestimabile patrimonio artistico locale e con la sua maestosa cupola, costituisce un simbolo di appartenenza, caro a tutti i cittadini trinitapolesi. Ci auguriamo che tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio storico e artistico della città e le sue tradizioni possano, nonostante le attuali difficoltà sociali ed economiche, offrire un prezioso sostegno ed un contributo che sarebbe fondamentale per valorizzare e sostenere questo importante e prezioso intervento di restauro», conclude Don Stefano.