La sfida lanciata da Pinuccio a Trinitapoli: «Vorrei Trump in Puglia»

L'inviato di "Striscia la Notizia" è stato ospite del tour “Il futuro del passato”

lunedì 19 giugno 2017 10.33
«Il mio rapporto con le visite turistiche è stato traumatico. In prima media mi portarono a vedere il mattatoio di Bari, mentre l'anno successivo l'aeroporto di Palese. Quindi sono il meno adatto a parlare di turismo, meno ancora a indicare ricette per efficaci politiche turistiche. Posso solo dire una cosa che Emiliano deve decidere cosa vuole fare. Dopo anni di brand Puglia pompato dai precedenti governi regionali, mi pare si stia segnando il passo, nonostante i tanti sforzi dell'assessore Capone e degli uffici turistici della Regione». Parole e musica di Alessio Giannone, in arte Pinuccio, l'inviato barese di Striscia la Notizia, ospite sabato sera, nell'open space del Caffè Butterfly di Trinitapoli, dell'edumotional tour "Il futuro del passato" che ha portato 8 giornalisti, redattori o corrispondenti di testate nazionali ed estere, a prendere 'diretta visione' delle peculiarità storico-culturali-naturali-gastronomiche della città di Trinitapoli, grazie al finanziamento regionale proveniente dal P.O.-Fesr 2014-2020 Asse VI – Azione 6.8.

Introdotto dall'assessore al Bilancio Emanuele Losapio e rispondendo alle domande di Andrea Gisoldi, direttore de Lo Struscio, Pinuccio ha tracciato anche un profilo del pugliese e delle cattive abitudini dei pugliesi. «Il pugliese è un misto tra Lino Banfi e Tarantini per questo più che sui territori bisognerebbe lavorare sugli abitanti dei territori. Occorre fare rete, inventarsi nuovi rapporti tra enti, evitando i campanilismi. Non è pensabile che Candela non dialoghi con Rocchetta S. Antonio, oppure che Trinitapoli faccia senza Margherita di Savoia, o viceversa. In questo senso la Valle d'Itria può essere presa a modello. Lì non c'è abusivismo, non esiste selvaggio sfruttamento del territorio. Non ci sono rivalità tra albergatori, operatori turistici, sindaci. Sapete perché? Perché la Valle d'Itria è una invenzione degli inglesi».

E allora la ricetta pinucciana è semplice ma efficace. «Occorre insegnare ai cittadini a gestire meglio il proprio territorio. Perché ad esempio bisognerebbe capire che non si può pensare di fare turismo in zone dove esiste lo sfruttamento della manodopera. Specie nella promozione della qualità gastronomica. Non posso mangiare il pomodoro più bello, più biologico, più sano per la mia salute senza pensare che è spesso figlio dello sfruttamento. Occorre una nuova cultura del paesaggio. Penso, ad esempio al Gargano che ha uno dei parchi più belli d'Europa, ma che è uno dei parchi peggio tenuti, dove c'è un abusivismo spaventoso, ma peggio ancora tollerato da chi va in giro a promuovere la bontà del territorio garganico».

Il pessimismo di Pinuccio è senza speranza. No, anzi. «Proprio dalle negatività occorre prendere spunto per invertire la rotta. Ma non bisogna perdere tempo. Cambiare rotta si può, in questo senso i giovani pugliesi possono essere i protagonisti di una rivoluzione culturale che può diventare garanzia di un futuro sostenibile per tutti».

Pinuccio ha poi raccontato brevemente dei suoi prossimi progetti. «Sto scrivendo un libro e lavorando a un soggetto cinematografico. Il mio sogno è quello di fare da guida turistica a Donald Trump per scoprire la Puglia più autentica e vera, sempre se non lo cacciano prima, nel caso potrebbe venire a riposarsi proprio in Puglia. Meh Donald pensaci, tu e soprattutto tua moglie venite in Puglia, io vi aspetto», ha concluso scherzando l'inviato di Striscia la Notizia.