Lavoro nero e virus, di Feo: «Fare barba e capelli a domicilio è come rubare»
«Intensificheremo controlli carabinieri e polizia locale»
mercoledì 8 aprile 2020
13.41
Chi fa barba e capelli a domicilio è come se rubasse. Il sindaco di Trinitapoli Francesco di Feo inviata i casalini a «non rischiare perché basta poco per diffondere il virus», ha affermato. Il messaggio è rivolto sia a chi pratica lavori a nero sia s chi li richiede addirittura a domicilio. Nei giorni scorsi il suo collega di San Ferdinando di Puglia, Salvatore Puttilli, aveva puntato l'attenzione proprio chi offre servizi di "trucco e parrucco" sia per uomini che per donne in casa.
«Ho già parlato con i carabinieri e la polizia locale. Saranno intensificati i controlli», ha sottolineato. La piaga dei furbetti che lavorano a nero non è certo nata con il Covid-19, ma in questo periodo in cui gran parte delle attività commerciali hanno subito uno stop forzato, è maggiore il numero di chi richiede una rasatura in casa pur di non rinunciare alle proprie abitudini. «Non è solo una questione sanitaria - ha concluso -, ma non è affatto corretto verso chi ha chiuso le proprie attività nel rispetto della legge e ha sospeso il proprio lavoro».
«Ho già parlato con i carabinieri e la polizia locale. Saranno intensificati i controlli», ha sottolineato. La piaga dei furbetti che lavorano a nero non è certo nata con il Covid-19, ma in questo periodo in cui gran parte delle attività commerciali hanno subito uno stop forzato, è maggiore il numero di chi richiede una rasatura in casa pur di non rinunciare alle proprie abitudini. «Non è solo una questione sanitaria - ha concluso -, ma non è affatto corretto verso chi ha chiuso le proprie attività nel rispetto della legge e ha sospeso il proprio lavoro».