Liberi agricoltori preoccupati: «Il mercato delle uve da vino non va»
Secondo il CLAA il fenomeno coinvolge tutta la BAT
martedì 2 ottobre 2018
11.45
Nel Corso della campagna vitivinicola di quest'anno continuano a registrarsi diminuzioni sostanziali di prezzi delle uve da vino soprattutto delle uve bianche nella provincia BAT.
Un argomento discusso ed approfondito nel corso dell'ultimo consiglio direttivo del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi. Una relazione che ha messo in evidenza le difficoltà del mercato delle uve bianche che, ricordiamolo, rappresenta una buona parte della materia prima per la produzione nazionale di vino.
A fornire dati e a rappresentare le preoccupazioni degli agricoltori ci pensa il Consigliere Natale Zagaria che ha dichiarato: "abbiamo stimato un calo notevole del prezzo delle uve bianche da vino nel nostro territorio, rispetto agli anni precedenti. Questo calo esponenziale dei prezzi di cessione deriva da una eccessiva trasformazione di uve da tavola in uve destinate alla vinificazione. Questo non è plausibile in quanto le uve da tavola non possono essere utilizzate e trasformate in vino. Allora perché è accaduto? Chi doveva controllare questo anomalo utilizzo di uva da tavola? Le avverse condizioni meteo hanno causato un aumento di costi per la produzione. A ciò si aggiungano gli alti costi di gestione per i trattamenti fitosanitari e per combattere le diverse malattie. Il risultato è che oggi ci ritroviamo con imprenditori disperati per il prezzo di mercato che è assolutamente distruttivo.
Di chi è la colpa? Ogni anno si spera che altre regioni non abbiano prodotto per far impennare il prezzo delle uve locali ma oggi ci ritroviamo con una maggiore produzione di altre regioni e una diminuzione dal prezzo delle uve della zona. Possiamo anche giustificare la tanta uva da tavola che viene trasformata con le stesse tecniche di vinificazione in vino di colore bianco e quindi la sovrapproduzione e la diminuzione dei prezzi di uve bianche. Le tante associazioni di categoria sono impegnate ancora a risolvere la questione dei PSR, molto fruttuosa per le casse di se stesse, dimenticando a volte i veri problemi dell'Agricoltura locale. Dopo il nuovo regolamento approvato per il pagamento delle giornate lavorative agli operai oggi ci ritroviamo con una scarsa valorizzazione del lavoro dell'imprenditore e un'alta valorizzazione della giornata lavorativa degli operai, a discapito del valore del prodotto che continua ad essere svenduto sul mercato. Che sia un imprenditore o che sia l'operaio sudano per portare alla fine il lavoro. Poi c'è il tanto atteso decreto per il risarcimento dei danni dal freddo che ha colpito gli ulivi delle province BAT e Bari e che è ancora in fase di stallo mentre tutti i produttori stanno facendo la guerra per la mosca olearia che sta colpendo soprattutto gli uliveti della fascia marina e uno sviluppo notevole di polloni e succhioni sulle piante di ulivo con un maggiore consumo di giornate lavorative. Se qualcuno continuava a credere che l'agricoltura, anche nella Bat, stesse vivendo un momento felice si sbagliava di grosso, L'Agricoltura è allo stremo e non sappiamo che altre sorprese ci riserva la prossima, imminente campagna olivicola con tutti i danni subiti dalle piante a causa del gelo e della neve e con il settore praticamente ancora paralizzato". – ha concluso Zagaria.
Un argomento discusso ed approfondito nel corso dell'ultimo consiglio direttivo del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi. Una relazione che ha messo in evidenza le difficoltà del mercato delle uve bianche che, ricordiamolo, rappresenta una buona parte della materia prima per la produzione nazionale di vino.
A fornire dati e a rappresentare le preoccupazioni degli agricoltori ci pensa il Consigliere Natale Zagaria che ha dichiarato: "abbiamo stimato un calo notevole del prezzo delle uve bianche da vino nel nostro territorio, rispetto agli anni precedenti. Questo calo esponenziale dei prezzi di cessione deriva da una eccessiva trasformazione di uve da tavola in uve destinate alla vinificazione. Questo non è plausibile in quanto le uve da tavola non possono essere utilizzate e trasformate in vino. Allora perché è accaduto? Chi doveva controllare questo anomalo utilizzo di uva da tavola? Le avverse condizioni meteo hanno causato un aumento di costi per la produzione. A ciò si aggiungano gli alti costi di gestione per i trattamenti fitosanitari e per combattere le diverse malattie. Il risultato è che oggi ci ritroviamo con imprenditori disperati per il prezzo di mercato che è assolutamente distruttivo.
Di chi è la colpa? Ogni anno si spera che altre regioni non abbiano prodotto per far impennare il prezzo delle uve locali ma oggi ci ritroviamo con una maggiore produzione di altre regioni e una diminuzione dal prezzo delle uve della zona. Possiamo anche giustificare la tanta uva da tavola che viene trasformata con le stesse tecniche di vinificazione in vino di colore bianco e quindi la sovrapproduzione e la diminuzione dei prezzi di uve bianche. Le tante associazioni di categoria sono impegnate ancora a risolvere la questione dei PSR, molto fruttuosa per le casse di se stesse, dimenticando a volte i veri problemi dell'Agricoltura locale. Dopo il nuovo regolamento approvato per il pagamento delle giornate lavorative agli operai oggi ci ritroviamo con una scarsa valorizzazione del lavoro dell'imprenditore e un'alta valorizzazione della giornata lavorativa degli operai, a discapito del valore del prodotto che continua ad essere svenduto sul mercato. Che sia un imprenditore o che sia l'operaio sudano per portare alla fine il lavoro. Poi c'è il tanto atteso decreto per il risarcimento dei danni dal freddo che ha colpito gli ulivi delle province BAT e Bari e che è ancora in fase di stallo mentre tutti i produttori stanno facendo la guerra per la mosca olearia che sta colpendo soprattutto gli uliveti della fascia marina e uno sviluppo notevole di polloni e succhioni sulle piante di ulivo con un maggiore consumo di giornate lavorative. Se qualcuno continuava a credere che l'agricoltura, anche nella Bat, stesse vivendo un momento felice si sbagliava di grosso, L'Agricoltura è allo stremo e non sappiamo che altre sorprese ci riserva la prossima, imminente campagna olivicola con tutti i danni subiti dalle piante a causa del gelo e della neve e con il settore praticamente ancora paralizzato". – ha concluso Zagaria.