«Non fu stalking», i giudici assolvono il ventenne lasciato dalla sua fidanzata
Era accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex
mercoledì 25 aprile 2018
Assolto il ventenne di Trinitapoli accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, di San Ferdinando di Puglia, e per il quale era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari lo scorso 12 marzo dopo essere stato raggiunto dai Carabinieri allertati dalla ragazza.
All'udienza del 24 aprile 2018 il Pubblico Ministero ha sollecitato la condanna dell'imputato alla pena di anni 3 e mesi 4, sottolineando la pericolosità dell'imputato, poichè, tra i vari episodi, era accusato di aver atteso la vittima al momento dell'uscita dalla scuola armato di coltello (da utilizzare contro la vittima, ma fermato per l'intervento dei Carabinieri e del padre della parte offesa).
L'avv. Giacomo Lattanzio, difensore del giovane imputato, è riuscito a dimostrare l'assenza di tutti gli elementi per integrare il reato di atti persecutori, insistendo anche per la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il giudice ha accolto la tesi della difesa, assolvendo l'imputato dal reato di stalking e revocando la misura. Il giovane è stato tuttavia condannato per il solo porto abusivo d'arma, ossia il coltello con il quale - secondo l'accusa - voleva ferire la giovane ex fidanzata.
L'imputato ha sempre contestato la dinamica dei fatti come raccontati nel comunicato stampa diffuso dal Comando provinciale dei Carabinieri.
All'udienza del 24 aprile 2018 il Pubblico Ministero ha sollecitato la condanna dell'imputato alla pena di anni 3 e mesi 4, sottolineando la pericolosità dell'imputato, poichè, tra i vari episodi, era accusato di aver atteso la vittima al momento dell'uscita dalla scuola armato di coltello (da utilizzare contro la vittima, ma fermato per l'intervento dei Carabinieri e del padre della parte offesa).
L'avv. Giacomo Lattanzio, difensore del giovane imputato, è riuscito a dimostrare l'assenza di tutti gli elementi per integrare il reato di atti persecutori, insistendo anche per la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il giudice ha accolto la tesi della difesa, assolvendo l'imputato dal reato di stalking e revocando la misura. Il giovane è stato tuttavia condannato per il solo porto abusivo d'arma, ossia il coltello con il quale - secondo l'accusa - voleva ferire la giovane ex fidanzata.
L'imputato ha sempre contestato la dinamica dei fatti come raccontati nel comunicato stampa diffuso dal Comando provinciale dei Carabinieri.