PD: «Lamacchia riconosce il suo fallimento dopo 10 anni da consigliere»
Buio e incertezza. Primarie mezzo democratico ma non condiviso
martedì 23 febbraio 2016
7.47
«Dopo dieci anni da consigliere comunale, si ricorda che senza idee non si va da nessuna parte e cede il passo a chi gli aveva dato leredità». A dirlo è la direzione del Partito Democratico di Trinitapoli nei confronti del consigliere comunale di minoranza Pasquale Lamacchia: «Riconosciamo l'atto di grande generosità, lui ha già riconosciuto il suo fallimento. Per Lamacchia i partiti sono la vecchia politica, le primarie sono una sconfitta: quale sarebbe la soluzione? Abbiamo proposto le primarie per aprire il confronto sui contenuti a viso aperto e come strumento per lunità del centrosinistra ma, evidentemente, dare la parola al popolo è ritenuto superfluo, anzi, nocivo, e lunità del centrosinistra può ancora aspettare. Chi critica l'accordo firmato è la stessa persona che invitava i partiti a promuoverlo come punto di partenza? E la stessa persona che ha chiesto di farsi invitare per poi non presentarsi?»
«Da chi ha dieci anni di militanza in un consiglio comunale ci saremmo aspettati ben altri discorsi di prospettiva e lonestà intellettuale di fare una netta cesura con gli ultimi cinque anni di governo della città e non invece rancore e contraddizioni: una ammissione di sconfitta e un fallimento personale maturati in dieci anni di carriera amministrativa. Nei momenti delicati, quelli in cui deve appartenere a tutti un grande senso di responsabilità, agli uomini politici è richiesta maturità e ponderazione».
«Da chi ha dieci anni di militanza in un consiglio comunale ci saremmo aspettati ben altri discorsi di prospettiva e lonestà intellettuale di fare una netta cesura con gli ultimi cinque anni di governo della città e non invece rancore e contraddizioni: una ammissione di sconfitta e un fallimento personale maturati in dieci anni di carriera amministrativa. Nei momenti delicati, quelli in cui deve appartenere a tutti un grande senso di responsabilità, agli uomini politici è richiesta maturità e ponderazione».