Pulizia del canale "5 metri", il TAR dà ragione al Comune di Trinitapoli
La pulizia spetta al Consorzio di Bonifica
giovedì 19 luglio 2018
Ha fatto bene il Comune di Trinitapoli ha chiedere che il Consorzio di Bonifica pulisse il canale demaniale "5 metri". Lo ha deciso la Prima sezione del Tribunale amministrativo pugliese, con sentenza pubblicata lo scorso 10 luglio.
A febbraio, il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, aveva emesso una ordinanza per la pulizia, disinfezione e disinfestazione delle cunette laterali e del solaio sovrastante il canale, altre alla rimozione dei tubi per l'attingimento delle acque, installati abusivamente da ignoti. L'atto sindacale, indirizzato al Consorzio di Bonifica, era stato impugnato proprio da quest'ultimo, avviando il procedimento al Tar. Ora, la sentenza.
Il Comune di Trinitapoli a giugno aveva sottolineato che l'impugnata ordinanza è stata adottata nell'esercizio dei poteri sindacali contingibili e urgenti di cui agli articoli 50 e 54 del Testo unico degli Enti locali. Ha, inoltre, sottolineato che la Capitaneria di Porto di Barletta – Guardia Costiera ha rilevato la presenza di tubi abusivamente interrati nel canale, dandone notizia al Consorzio a gennaio. Inoltre, il Comune ha eccepito l'irrilevanza dei profili dominicali dedotti in giudizio, in quanto la gestione e la tutela del demanio idrico sarebbero ascritti alla competenza del Consorzio che ne è concessionario. In ultimo, l'estraneità del canale "5 metri" alla zona di raccolta.
"Siamo soddisfatti della sentenza – commenta il sindaco di Feo – che conferma la giustezza delle nostre osservazioni mosse, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, all'indirizzo del Consorzio di Bonifica. Ora attendiamo l'esecuzione della pulizia del canale, nella salvaguardia della salute e dell'ambiente".
A febbraio, il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, aveva emesso una ordinanza per la pulizia, disinfezione e disinfestazione delle cunette laterali e del solaio sovrastante il canale, altre alla rimozione dei tubi per l'attingimento delle acque, installati abusivamente da ignoti. L'atto sindacale, indirizzato al Consorzio di Bonifica, era stato impugnato proprio da quest'ultimo, avviando il procedimento al Tar. Ora, la sentenza.
Il Comune di Trinitapoli a giugno aveva sottolineato che l'impugnata ordinanza è stata adottata nell'esercizio dei poteri sindacali contingibili e urgenti di cui agli articoli 50 e 54 del Testo unico degli Enti locali. Ha, inoltre, sottolineato che la Capitaneria di Porto di Barletta – Guardia Costiera ha rilevato la presenza di tubi abusivamente interrati nel canale, dandone notizia al Consorzio a gennaio. Inoltre, il Comune ha eccepito l'irrilevanza dei profili dominicali dedotti in giudizio, in quanto la gestione e la tutela del demanio idrico sarebbero ascritti alla competenza del Consorzio che ne è concessionario. In ultimo, l'estraneità del canale "5 metri" alla zona di raccolta.
"Siamo soddisfatti della sentenza – commenta il sindaco di Feo – che conferma la giustezza delle nostre osservazioni mosse, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, all'indirizzo del Consorzio di Bonifica. Ora attendiamo l'esecuzione della pulizia del canale, nella salvaguardia della salute e dell'ambiente".