Stazione di Candida, innovazione nel degrado. Linea Adriatica
Aperta nel 1864, Società italiana. Soppressa nel 2013
mercoledì 27 aprile 2016
14.35
Nata soprattutto per fini commerciali, adesso si ricordano solo due binari fra le campagne di Trinitapoli. La stazione ferroviaria di Candida ha segnato un'innovazione per il tempo. Fondata nel 1864 dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali, per poi passare sotto le Ferrovie dello Stato, è appartenuta alla tratta Adriatica utilizzata proprio per allacciare gli importanti centri commerciale dell'Italia centro-meridionale col nord della penisola. Fonti ufficiali rivelano che nel 2013 sia stata soppressa, ma gli abitanti del posto testimoniano che già dagli anni '70 circa aveva perso la sua utilità.
Oggi nella stazione di Candida, che si presenta con le strutture in mattoncino rossiccio come tutte le stazioni della zona, ci sono due binari ancora attivi, primo e terzo, dove il treno è solo di passaggio, e uno morto. A vederla si può comprendere come si tratti comunque di uno spreco di denaro pubblico, nonostante sia stata soppressa proprio per tagliare i fondi. Non è molto grande come struttura, ma ha una costruzione centrale, dove c'è anche la casa del ferroviere con gli ingressi chiusi e le finestre spalancate, lasciata in preda al degrado. Sulla pavimentazione ci sono tombini aperti con cavi elettrici in bella vista e numerosi punti d'inciampo come le vecchie traversine. I cartelli ci sono ma sono sbiaditi e tutta l'area è coperta di erbacce, rifiuti e carcasse di animali. Dopo Ofantino, questa è la seconda stazione chiusa nel territorio di Trinitapoli.
Oggi nella stazione di Candida, che si presenta con le strutture in mattoncino rossiccio come tutte le stazioni della zona, ci sono due binari ancora attivi, primo e terzo, dove il treno è solo di passaggio, e uno morto. A vederla si può comprendere come si tratti comunque di uno spreco di denaro pubblico, nonostante sia stata soppressa proprio per tagliare i fondi. Non è molto grande come struttura, ma ha una costruzione centrale, dove c'è anche la casa del ferroviere con gli ingressi chiusi e le finestre spalancate, lasciata in preda al degrado. Sulla pavimentazione ci sono tombini aperti con cavi elettrici in bella vista e numerosi punti d'inciampo come le vecchie traversine. I cartelli ci sono ma sono sbiaditi e tutta l'area è coperta di erbacce, rifiuti e carcasse di animali. Dopo Ofantino, questa è la seconda stazione chiusa nel territorio di Trinitapoli.