Tari, "Aumento in via prudenziale. Regione inaffidabile"

di Feo: "Non conosciamo i tempi per i risarcimenti"

giovedì 1 agosto 2019 12.30
A cura di Giuseppe Capacchione
Uno attacca l'altro risponde. I protagonisti sono il sindaco di Trinitapoli Francesco di Feo e l'assessore all'ambiente della regione Puglia Gianni Stea. Il tema ormai è uno dei più classici: i rifiuti. A farne le spese sono i cittadini che hanno ricevuto in bolletta aumento dell'imposta comunale della Tari (tassa sui rifiuti) di 7 euro a famiglia, somma che, garantiscono da Palazzo di Città, verrà recuperata con i fondi stanziati dalla Regione per i comuni che hanno dovuto sborsare cifre elevate per il trasferimento dei rifiuti fuori dal confine regionale. Tutto è nato da un intervento in cui il primo cittadino e presidente dell'Aro BT (ambito di raccolta che comprende Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia) addossava le responsabilità dell'aumento della tassa alla cattiva gestione regionale del servizio. «I "no" - aveva affermato il sindaco - preconcetti di 15 anni di sinistra hanno determinato la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti, per assenza di impianti: prima il diniego a inceneritori e termovalorizzatori, poi quello a nuove discariche, mentre quelle eistenti venivano via via chiuse dai Noe. A ciò si aggiunge l'atteggiamento "nimby" (no in my back yard, non nel mio giardino) che ha creato frizioni per l'eventuale allocamento di nuovi impianti che nessuno voleva a casa propria. Ma pensare di risolvere tutto con la raccolta differenziata è stata una utopia da parte della Regione, che ancora non ha un vero piano dei rifiuti. A ciò s'aggiunge la scelta scellerata del Consorzio Fg4 (da cui coraggiosamente siamo usciti migliorando il servizio e salvando i posti di lavoro) di non costruire il VI lotto a Forcone Cafiero, che ha determinato disagi, disservizi ed aumento dei costi nel nostro comprensorio».

Stea non si è fatto attendere e ha rispedito al mittente le responsabilità definendo "prive di ogni fondamento" le parole del primo cittadino in merito all'argomento, accusandolo di perseverare "per strumentalizzare una questione molto delicata. Lo scorso 8 luglio abbiamo stanziato un contributo straordinario di 3 milioni di euro per i maggiori oneri sostenuti dai comuni per il conferimento e il trattamento della Forsu - l'organico ottenuto dalla raccolta differenziata - presso stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio collocati anche fuori regione. Il provvedimento approvato dalla giunta regionale stabiliva inoltre che la somma fosse trasferita all'Ager - agenzia territoriale della regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti - che provvederà, come si legge nella delibera, secondo criteri di proporzionalità e di equità alla liquidazione a beneficio dei comuni interessati dagli aggravi dei costi connessi alle speciali forme di gestione disposte. Io non so – conclude l'assessore Stea – se il comune di Trinitapoli ha inoltrato all'Ager la richiesta di contributo. Nel caso non lo abbia fatto lo invito a farlo, in quel caso però dovrà anche dire alla sua comunità la ragione vera dell'aumento della tassa sui rifiuti senza nascondersi dietro la Regione",

Il sindaco di Feo risponde per le righe e sottolinea che non conoscendo i tempi del risarcimento richiesto alla Regione, Trinitapoli ha prudenzialmente "coperto" i costi di trasferenza con un aumento Tari di 7 euro a famiglia. «Non possiamo fidarci della Regione e la risposta politica, non amministrativa, dell'assessore all'Ambiente ne è la prova», ha ribadito il primo cittadino che ha continuato: "Pur apprezzando l'atto – spiega il sindaco di Trinitapoli – non ci fidiamo degli effetti e della tempistica di queste erogazioni. La regione Puglia è da anni in ritardo con il piano dei rifiuti, sempre annunciato (anche durante la Fiera del Levante 2018) ma mai presentato. E questo è il problema: la Puglia non sa come chiudere il ciclo dei rifiuti, poco da aggiungere. Se la Regione erogherà quanto ci spetta – assicura il sindaco – quell'aumento non verrà chiesto ai cittadini, ma se da Bari tentennano come sul piano dei rifiuti, allora noi possiamo proceder". di Feo però sottolinea come " la mancanza di impianti pubblici sta ultimamente agevolando privati spesso in regime di oligopolio perché se abbiamo bisogno di affidarci ai siti di trasferenza privati, con i costi aggiuntivi ammessi dalla stessa Regione, è perché non si riesce a conferire quotidianamente i rifiuti nelle poche discariche disponibili. E così l'umido viene temporaneamente depositato presso questi siti privati. Come fa Stea - ha osservato il primo cittadino- a dire che non è colpa della Regione se aumentano i costi? Chi ha causato l'assenza di impianti? Perché le poche discariche sono quasi tutte sequestrate dai Carabinieri dei Noe? A queste cose dovrebbe rispondere un assessore, non ad un sindaco di provincia che denuncia quello che tutti i sindaci ben sanno: la Regione ha fallito anche sul ciclo dei rifiuti, pensando che la raccolta differenziata potesse essere panacea per tutti i mali».

Per finire uno sgardo al passato. Una discarica funzionante fino al 2016 c'era: quella gestita da Sia Srl a Forcone Cafiero, al servizio degli allora 9 Comuni del Consorzio Fg 4. Poi fu sequestrata per mancata messa in sicurezza del V lotto ormai saturo. «Se il presidente Franco Metta avesse realizzato quanto previsto dall'Aia 66/2014, col VI lotto e 16 biocelle, i nostri rifiuti sarebbero stati raccolti e portati nella nostra discarica, a costi ridotti – ha concluso di Feo – . Se Metta non avesse imposto quel "no", avremmo assicurato costi contenuti, vitali entrate per Sia (che ora invece spera di non fallire) e servizi migliori. Invece noi, sommersi dai rifiuti, abbiamo dovuto lasciare Sia e costituire il nostro Aro Bt3. Ora, con la gara unica, dopo aver salvato tutti i posti di lavoro, garantiremo anche un servizio migliore. Stea, invece di mandare letterine inutili, espleti le procedure per la nostra gara unica di Aro: attendiamo già da mesi".