Trasporti: sindacati Puglia, attivo unitario e presidio
Per mobilitazione "Rimettiamo in moto Paese"
mercoledì 17 luglio 2019
18.02
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Puglia terranno il prossimo 19 luglio un attivo unitario dei delegati e lavoratori di tutti i settori dei trasporti (treni, bus, taxi, porti, marittimi, merci, logistica, autotrasporto, autostrade e Anas, compagnie aeree e personale di terra) della Puglia, presso il dopolavoro ferroviario all'interno della Stazione FS di Bari nell'ambito della mobilitazione unitaria "Rimettiamo in moto il Paese" lanciata dalle tre federazioni di categoria che sfocerà nello sciopero nazionale generale dei trasporti fissato per il 24 luglio prossimo (ad eccezione del trasporto Aereo che sciopererà il 26 luglio). A sostegno dello sciopero del 24 i sindacati preannunciano un presidio di lavoratori dinanzi alla prefettura di Bari dalle 10.00 alle 13.00. Per dare il giusto sostegno alle imprese manifatturiere, all'industria, ai servizi, al turismo - sostengono le tre federazioni di categoria - serve una rete di mobilità efficiente funzionale ed integrata, connessa ai grandi hub infrastrutturali del Paese. Occorrono risorse che siano strutturali ed investimenti in infrastrutture e per avere mezzi di trasporto di qualità e rispettosi dell'ambiente. La realizzazione del raddoppio sulla direttrice Adriatica della tratta Lesina-Termoli è un'opera prioritaria che va completata in tempi brevi. "Riteniamo - aggiungono - che come per la linea Alta Capacità Bari-Foggia- Napoli si individui il Commissario nella persona dell'Amministratore Delegato di RFI per ridurre tempi e costi dell'opera. C'è urgentemente bisogno di politiche industriali di settore che superino il nanismo di impresa, di regole chiare e trasparenti che impediscano la concorrenza al ribasso tra le imprese che diano priorità alla sicurezza". "L'ennesimo incidente mortale in Puglia presso la stazione ferroviaria di Brindisi di un operaio di 57 anni folgorato mentre effettuava lavorazioni sulla linea di contatto mentre altri due operai sono rimasti feriti grida vendetta. Il sindacato ha chiesto a RFI - conclude la nota - una inversione di tendenza che ricomprenda la censura e, in casi gravi come la morte bianca avvenuta la notte del 10 luglio, l'allontanamento delle imprese che non rispettano le regole di sicurezza dell'esercizio ferroviario"