Trinitapoli, Vito e Loreta: la coppia di sposi zampognari
L'amore per la zampogna ha consolidato il loro rapporto
martedì 22 dicembre 2020
14.26
Prima l'amore per la musica, poi è sbocciato anche l'amore fra loro. Questa è la storia di Vito e Loreta, lui agricoltore e lei impiegata. Sono marito e moglie. Oltre a una vita insieme con le loro due bambine di 6 e 4 anni, condividono anche una passione: l'arte della zampogna. Durante il periodo natalizio si esibiscono per le strade della Puglia come zampognari. Hanno un grande talento. Suonano strumenti musicali autentici, costruiti rigorosamente a mano. Vito imbraccia la sua zampogna di pelle di capra, Loreta la sua ciramella in legno inciso. Gli abiti utilizzati sono gli stessi di un tempo: gilet, camicia, soprabito con colletto di pelliccia e il capello. Sin dal XVIII secolo gli zampognari si aggirano in coppia per le strade durante il periodo natalizio intonando "Tu scendi dalle stelle" composta in quegli anni dal vescovo Alfonso Maria de' Liguori. A Trinitapoli la particolarità è in questo: Vito e Loreta sono una coppia nella vita. Portano avanti una tradizione secolare con passione e impegno. «Vorremmo - hanno affermato - che le nuove generazioni si avvicinino al mondo degli zampognari da fare in modo che la passione per l'arte della zampogna non muoia mai».
Tutto è nato per caso. «Da bambino mio papà - ha raccontato Vito - mi portava con sé per le vie di Trinitapoli durante le festività natalizie e io restavo affascinato dagli zampognari che suonavano sotto l'arco di Faggiano, a due passi dal centro. Da qui la passione per la zampogna legata alle tradizioni che io amo». Annunciano la nascita di Gesù Bambino, forse per questo anche in periodo di emergenza sanitaria c'è chi non può fare a meno di ascoltare le loro note, quasi un buon auspicio. Nell'era digitale la zampogna ha anche un aspetto educativo. «Invitiamo i più giovani - hanno concluso - a disconnettersi un attimo dal virtuale e ad assaporare le nostre tradizioni».
Tutto è nato per caso. «Da bambino mio papà - ha raccontato Vito - mi portava con sé per le vie di Trinitapoli durante le festività natalizie e io restavo affascinato dagli zampognari che suonavano sotto l'arco di Faggiano, a due passi dal centro. Da qui la passione per la zampogna legata alle tradizioni che io amo». Annunciano la nascita di Gesù Bambino, forse per questo anche in periodo di emergenza sanitaria c'è chi non può fare a meno di ascoltare le loro note, quasi un buon auspicio. Nell'era digitale la zampogna ha anche un aspetto educativo. «Invitiamo i più giovani - hanno concluso - a disconnettersi un attimo dal virtuale e ad assaporare le nostre tradizioni».