Attualità
«A me, donatore di sangue, è stata negata una bottiglia d'acqua in ospedale»
La denuncia del vice presidente Avis di Trinitapoli. Le scuse della direzione dell'ospedale Tatarella
Trinitapoli - mercoledì 27 gennaio 2021
10.20
Domenico Del Negro è il vice presidente dell'Avis di Trinitapoli. Dona sangue da 30 anni e, nei giorni scorsi, si è recato nell'ospedale Tatarella di Cerignola per donare 750 cc di plasma al centro trasfusionale. Tutto normale se non che, alla richiesta di ricevere una bottigliaetta d'acqua oltre quella già ricevuta, si è sentito rispondere "No".
Il personale avrebbe infatti spiegato al donatore che, su disposizione della direzione sanitaria dell'ospedale, non era possibile dare più di una bottiglietta di acqua per donatore.
La storia è stata raccontata dallo stesso vice presidente Avis di Trinitapoli sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno.
«Alla mia meraviglia ed insistenza nella richiesta di avere un po' d'acqua» racconta Domenico Del Negro «il dirigente medico del centro trasfusionale ed il personale infermieristico si sono mortificati, rappresentando che l'indisponibilità non dipendeva dalla loro volontà ma da chi, a livello di direzione sanitaria, aveva stabilito che non si potesse dare più di una bottiglietta di acqua a donazione».
«Mi auguro che quanto accaduto a me resti soltanto un episodio isolato» aggiunge Del Negro, che ha scritto una lettera al direttore sanitario e al dirigente generale dell'Asl di Foggia.
L'associazione dei donatori di sangue di Trinitapoli ha tenuto tuttavia a precisare, attraverso un post su Facebook, che «la Direzione Sanitaria dell'ospedale di Cerignola ha prontamente contattato il vice presidente scusandosi con lui e con tutti i donatori, assicurando che in futuro non ci sarebbero stati più episodi simili».
«Non si pretendono scuse, solo rispetto nei confronti di chi compie un gesto altruista» scrivono dall'associazione.
Il personale avrebbe infatti spiegato al donatore che, su disposizione della direzione sanitaria dell'ospedale, non era possibile dare più di una bottiglietta di acqua per donatore.
La storia è stata raccontata dallo stesso vice presidente Avis di Trinitapoli sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno.
«Alla mia meraviglia ed insistenza nella richiesta di avere un po' d'acqua» racconta Domenico Del Negro «il dirigente medico del centro trasfusionale ed il personale infermieristico si sono mortificati, rappresentando che l'indisponibilità non dipendeva dalla loro volontà ma da chi, a livello di direzione sanitaria, aveva stabilito che non si potesse dare più di una bottiglietta di acqua a donazione».
«Mi auguro che quanto accaduto a me resti soltanto un episodio isolato» aggiunge Del Negro, che ha scritto una lettera al direttore sanitario e al dirigente generale dell'Asl di Foggia.
L'associazione dei donatori di sangue di Trinitapoli ha tenuto tuttavia a precisare, attraverso un post su Facebook, che «la Direzione Sanitaria dell'ospedale di Cerignola ha prontamente contattato il vice presidente scusandosi con lui e con tutti i donatori, assicurando che in futuro non ci sarebbero stati più episodi simili».
«Non si pretendono scuse, solo rispetto nei confronti di chi compie un gesto altruista» scrivono dall'associazione.