Politica
Amministrative, Tarantino: «Sinistra non è tutta uguale»
Barisciano, appoggio poi scontro. Candidati non definiti
Trinitapoli - venerdì 29 aprile 2016
11.14
«Nello schieramento non siamo tutti uguali». A Trinitapoli, ormai, nel centro sinistra di unità c'è solo il nome giornale fondato da Antonio Gramsci, i partiti sono tutt'altro che uniti. In un clima che sta consegnando nella mani del sindaco Francesco Di Feo il pass per una nuova consiliatura, Anna Maria Tarantino di Sel vuole giocarsi tutte le carte, proponendosi come disegno di governo alternativo al centro destra. «Io - afferma Tarantino - nasco dalla compagine politica di Lillino Barisciano. Cinque anni fa, quando mi sono candidata sindaco per la prima volta, è stato lui ad affiancarmi e a volete che ora fossi io il punto di unione fra i democratici di sinistra e il partito democratico. Infatti, l'ex sindaco oltre ad aver convinto le segreterie del Pd a vari livelli che senza la sottoscritta non ci sarebbe stata alcuna unità, mi ha invitato anche a firmare il patto del centro sinistra all'Assunta».
Insomma, caos o una trappola addirittura, secondo le parole di Tarantino, che avrebbe portato alla sinistra un numero ancora oggi indefinito di candidati. «I partiti - continua l'esponente di sinistra ecologia e libertà - hanno accettano la mia figura come candidato sindaco, eccetto Barisciano che dopo avermi sostenuto, sceglie di voler concorrere con Di Feo durante le prossime amministrative, andando a minare il progetto di ricambio generazionale intrapreso dalla politica trinitapolese». Un gioco di primarie prima chieste e poi non volute fino ad arrivare allo scontro avuto la sera del 25 aprile nella sede della Cgil. «Convocato il tavolo tecnico delle forze di sinistra in diretta streaming, richiesta ufficiale da Barisciano col suo movimento Tre cavalli, i toni non sono pacati sin dall'inizio, infatti vengo subito additata come colei che non ha voluto le primarie. Tutto questo poi sfocia nella reazione di Antonio Andriano a cui ho semplicemente detto di fare silenzio mentre parlavo, chiamandolo col soprannome "Vidocq"». Quindi, la sinistra a Trinitapoli si presenta variegata: una parte nostalgica della Prima Repubblica, anche se ha ammesso il contrario, con un candidato navigato come Lillino Barisciano, una parte che vuole il ricambio generazionale con un candidato alternativo come Anna Maria Tarantino e la terza parte che aveva deciso di appoggiare Sel solo per mandare a casa il centro destra. Fra i tre litiganti, in questo caso, il quarto già sindaco sta godendo.
Insomma, caos o una trappola addirittura, secondo le parole di Tarantino, che avrebbe portato alla sinistra un numero ancora oggi indefinito di candidati. «I partiti - continua l'esponente di sinistra ecologia e libertà - hanno accettano la mia figura come candidato sindaco, eccetto Barisciano che dopo avermi sostenuto, sceglie di voler concorrere con Di Feo durante le prossime amministrative, andando a minare il progetto di ricambio generazionale intrapreso dalla politica trinitapolese». Un gioco di primarie prima chieste e poi non volute fino ad arrivare allo scontro avuto la sera del 25 aprile nella sede della Cgil. «Convocato il tavolo tecnico delle forze di sinistra in diretta streaming, richiesta ufficiale da Barisciano col suo movimento Tre cavalli, i toni non sono pacati sin dall'inizio, infatti vengo subito additata come colei che non ha voluto le primarie. Tutto questo poi sfocia nella reazione di Antonio Andriano a cui ho semplicemente detto di fare silenzio mentre parlavo, chiamandolo col soprannome "Vidocq"». Quindi, la sinistra a Trinitapoli si presenta variegata: una parte nostalgica della Prima Repubblica, anche se ha ammesso il contrario, con un candidato navigato come Lillino Barisciano, una parte che vuole il ricambio generazionale con un candidato alternativo come Anna Maria Tarantino e la terza parte che aveva deciso di appoggiare Sel solo per mandare a casa il centro destra. Fra i tre litiganti, in questo caso, il quarto già sindaco sta godendo.