Comune di Trinitapoli
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Barisciano: «Frequentazioni note a tutti, il ministero ha solo confermato»

Dura nota dell'esponente di Libera Trinitapoli: «Losapio dica se risponde al vero la voce di una richiesta di incandidabilità a suo carico»

«L'ex Sindaco di Trinitapoli Emanuele Losapio ed il suo difensore, l'avvocato Michele Vaira, hanno sferrato nelle ultime ore un duro e inaccettabile attacco al ministero dell'interno». È quanto sostenuto da Lillino Barisciano, già primo cittadino trinitapolese, in una nota a proposito degli ultimi sviluppi inerenti il contenuto della relazione diffusa dal Viminale a motivazione della decisione di sciogliere il consiglio comunale casalino (link all'articolo).

«Va ricordato, innanzitutto, che l'avvocato Michele Vaira rappresenta già il Comune di Trinitapoli come parte civile che sostiene l'accusa nel processo penale sulle intimidazioni con metodo mafioso degli elettori di Trinitapoli nelle elezioni amministrative del 2020 e che ora riveste anche il ruolo di difensore dell'ex Sindaco di Trinitapoli, Emanuele Losapio; ed è proprio in tale ultimo ed opposto ruolo che attacca il ministero dell'interno» ha rimarcato l'esponente di Libera Trinitapoli.

«L'avvocato Vaira, con una forte reprimenda, informa la stampa e la cittadinanza che sulla Gazzetta Ufficiale n° 149 del 28.06.2022 è stata pubblicata una integrazione nella relazione del ministro Lamorgese. La frase originaria contenuta nella relazione era la seguente: "Risultano, peraltro, riscontri certi ottenuti dalla commissione di indagine circa frequentazioni dell'attuale Sindaco con il predetto capoclan ucciso".

Oggi, dopo l'avvenuta integrazione, la frase è stata così riformulata: "Risultano, peraltro, riscontri certi ottenuti dalla commissione di indagine circa frequentazioni dell'attuale sindaco con il predetto fiduciario del capoclan ucciso".

Nella sostanza, dunque, nulla è cambiato! Questa integrazione alla relazione di scioglimento del consiglio per infiltrazioni mafiose mantiene inalterato il proprio contenuto e l'efficacia delle conseguenti determinazioni e mal si concilia, pertanto, con il trionfalismo delle ultime ore dell'avvocato Vaira e del suo assistito, che inopinatamente sostengono che anche questa correzione/integrazione sia diffamatoria, affermando che l'ex Sindaco Losapio non avrebbe mai avuto rapporti, né tantomeno frequentazioni, con il fiduciario del capoclan ucciso» ha rilevato.

«Orbene, non si vuole negare a chicchessia il diritto di difesa ma non ci si può permettere di attaccare con veemenza lo Stato e le sue istituzioni con affermazioni false, perché quelle frequentazioni, note a tutti in città, sono diventate ancora più palesi con il sostegno elettorale connotato da particolare aggressività offerto dal "fiduciario" proprio a favore della lista di Losapio; "fiduciario" che ora è imputato in un procedimento penale in corso» è l'accusa, pesantissima, di Barisciano.

«L'ex Sindaco Losapio si è sempre definito un uomo a servizio dello Stato ma oggi, nel tentativo di negare l'evidenza, non si fa scrupoli nell'attaccarlo frontalmente. È sconcertante! Nella nostra comunità, già così compromessa, andrebbero evitati questi patetici scivoloni propagandistici. Serve piuttosto responsabilità politica. È infatti da irresponsabili ingenerare scontri istituzionali, perché, ricordiamolo, ogni forma di linguaggio anti-Stato è solo terreno fertile per la mafia e il malaffare» ha evidenziato.

«Invitiamo l'ex Sindaco Losapio a parlare con onestà ai nostri concittadini e a non strumentalizzare un'integrazione di due sole parole - che danno conto di una semplice constatazione - rispetto ad una relazione di oltre 90 pagine che descrive ben altro. Trinitapoli chiede verità! iniziando, ad esempio, a dire se risponde al vero la voce che circola insistentemente da giorni in città sulla richiesta di incandidabilità a suo carico» ha concluso Lillino Barisciano.
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