Politica
Blasi: "Crisi Sia, vicinanza e solidarietà ai lavoratori"
"Chiusura del ciclo dei rifiuti e gestione pubblica priorità per la Puglia"
Trinitapoli - giovedì 10 maggio 2018
18.58
Nota del consigliere regionale Pd, Sergio Blasi
"Esprimo tutta la mia vicinanza e la più totale solidarietà ai lavoratori di Sia - società in house che si occupa dei servizi di raccolta rifiuti a Cerignola e che consorzia in totale 9 comuni del Basso Tavoliere - che rischiano oggi di rimanere senza lavoro per via del possibile fallimento dell'azienda. Trovo assurdo che un settore come quello dei rifiuti, a cui tutti i cittadini contribuiscono con le loro tasse, continui a presentare situazioni di gestione inadeguata - quando non di totale e spregiudicata mala gestio - per cui a pagarne le conseguenze sono i lavoratori da una parte e i cittadini dall'altra.
La situazione di Sia e la crisi occupazionale che si profila all'orizzonte, dimostrano una volta di più che la chiusura del ciclo dei rifiuti è una delle grandi questioni ancora irrisolte della Puglia. Da tempo sostengo che la soluzione al problema passa attraverso la trasformazione dell'Agenzia territoriale regionale in un'Azienda speciale che possa garantire una gestione integralmente pubblica del ciclo dei rifiuti e quindi degli stessi impianti.
A questo proposito è bene ricordare che secondo l'ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente (febbraio 2018), dal 2002 al 2017 in Puglia ci sono state 60 inchieste, circa il 17,3% di quelle compiute su tutto il territorio nazionale. Inchieste che hanno portato a 176 ordinanze di custodia cautelare e 420 persone denunciate, coinvolgendo in totale 72 aziende, con oltre 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate.
Nel ciclo illegale dei rifiuti, invece, la Puglia si piazza al secondo posto, con 644 infrazioni accertate, l'11,3% sul totale nazionale, 760 persone denunciate e 294 sequestri effettuati, ed è la prima regione per numero di arresti: ben 42. Mentre, nella classifica provinciale dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2016, a livello nazionale, Bari e Foggia si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto con 165 e 146 infrazioni accertate.
Ce n'è abbastanza, insomma, per promuovere a livello di priorità la chiusura del ciclo dei rifiuti, un problema che - dal Tavoliere al Capo di Leuca - impatta fortemente sulla qualità di vita dei pugliesi e per cui la politica deve avere il coraggio e la lungimiranza di ripensare l'attuale sistema di gestione pubblico-privato, fin qui fallimentare"
"Esprimo tutta la mia vicinanza e la più totale solidarietà ai lavoratori di Sia - società in house che si occupa dei servizi di raccolta rifiuti a Cerignola e che consorzia in totale 9 comuni del Basso Tavoliere - che rischiano oggi di rimanere senza lavoro per via del possibile fallimento dell'azienda. Trovo assurdo che un settore come quello dei rifiuti, a cui tutti i cittadini contribuiscono con le loro tasse, continui a presentare situazioni di gestione inadeguata - quando non di totale e spregiudicata mala gestio - per cui a pagarne le conseguenze sono i lavoratori da una parte e i cittadini dall'altra.
La situazione di Sia e la crisi occupazionale che si profila all'orizzonte, dimostrano una volta di più che la chiusura del ciclo dei rifiuti è una delle grandi questioni ancora irrisolte della Puglia. Da tempo sostengo che la soluzione al problema passa attraverso la trasformazione dell'Agenzia territoriale regionale in un'Azienda speciale che possa garantire una gestione integralmente pubblica del ciclo dei rifiuti e quindi degli stessi impianti.
A questo proposito è bene ricordare che secondo l'ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente (febbraio 2018), dal 2002 al 2017 in Puglia ci sono state 60 inchieste, circa il 17,3% di quelle compiute su tutto il territorio nazionale. Inchieste che hanno portato a 176 ordinanze di custodia cautelare e 420 persone denunciate, coinvolgendo in totale 72 aziende, con oltre 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate.
Nel ciclo illegale dei rifiuti, invece, la Puglia si piazza al secondo posto, con 644 infrazioni accertate, l'11,3% sul totale nazionale, 760 persone denunciate e 294 sequestri effettuati, ed è la prima regione per numero di arresti: ben 42. Mentre, nella classifica provinciale dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2016, a livello nazionale, Bari e Foggia si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto con 165 e 146 infrazioni accertate.
Ce n'è abbastanza, insomma, per promuovere a livello di priorità la chiusura del ciclo dei rifiuti, un problema che - dal Tavoliere al Capo di Leuca - impatta fortemente sulla qualità di vita dei pugliesi e per cui la politica deve avere il coraggio e la lungimiranza di ripensare l'attuale sistema di gestione pubblico-privato, fin qui fallimentare"