Vita di città
Candele e palloncini bianchi per ricordare la piccola Rosa Pia
Solo silenzio e preghiera, Don Di Paola: «Nessuno si appelli a false verità»
Trinitapoli - domenica 15 novembre 2015
10.43
La marcia del silenzio. Non un gesto omertoso ma un segno di profondo rispetto verso il dolore provato da un'intera famiglia. A Trinitapoli si è scelto di ricordare Rosa Pia, la bambina di 2 anni trovata morta in una casa di via San Francesco sabato 7 novembre, con una fiaccolata lungo le vie centrali della città. Nessuna accusa, ma solo la commozione di madri e padri di famiglia che evidentemente sanno quanto sia preziosa la vita di un loro figlio. «Nessun pregiudizio verso la famiglia - afferma una mamma - ma solo un gesto di solidarietà nei loro confronti». Una candela accesa, un palloncino bianco e tante mamme che portano mano nella mano i propri figli, segno della loro stessa vita: uno scenario semplice per descrivere una situazione complessa. I familiari della piccola erano presenti.
Le cause della morte della bimba non sono ancora state definite. Il medico legale degli ospedali Riuniti di Foggia, Ruggiero Parente, avrebbe escluso maltrattamenti o violenze sul corpo della bimba. Dopo questo primo esito dell'autopsia il medico ha chiesto altri giorni per compiere esami più approfonditi, tra cui quello istologico sui tessuti e quello tossicologico, per verificare se la causa del decesso sia legata a un dosaggio errato di farmaci che la bambina assumeva a causa di problemi psichici di cui era affetta. «Vogliamo solo pregare per l'anima di questa bambina - afferma don Gabriele Di Paola, parroco della chiesa di Cristo Lavoratore -, mettendo da parte ogni forma di falsa verità. La realtà dei fatti accaduti non spetta a noi sancirla ma alle autorità competenti. Adesso il nostro compito di cittadini è quello di sostenere una mamma che ha perso sua figlia, vivendo così il dolore più grande che un genitore possa provare».
Le cause della morte della bimba non sono ancora state definite. Il medico legale degli ospedali Riuniti di Foggia, Ruggiero Parente, avrebbe escluso maltrattamenti o violenze sul corpo della bimba. Dopo questo primo esito dell'autopsia il medico ha chiesto altri giorni per compiere esami più approfonditi, tra cui quello istologico sui tessuti e quello tossicologico, per verificare se la causa del decesso sia legata a un dosaggio errato di farmaci che la bambina assumeva a causa di problemi psichici di cui era affetta. «Vogliamo solo pregare per l'anima di questa bambina - afferma don Gabriele Di Paola, parroco della chiesa di Cristo Lavoratore -, mettendo da parte ogni forma di falsa verità. La realtà dei fatti accaduti non spetta a noi sancirla ma alle autorità competenti. Adesso il nostro compito di cittadini è quello di sostenere una mamma che ha perso sua figlia, vivendo così il dolore più grande che un genitore possa provare».