Politica
Consiglio Provinciale: la maggioranza non si presenta, la minoranza attacca
Minervino presenta dimissioni. Spina no e chiede a tutti le firme per lo scioglimento
BAT - venerdì 29 gennaio 2016
16.01
Momento di tensione per la politica provinciale attraversata da continui e costanti colpi di teatro. L'ultimo, che ha dato il via all'accelerazione di uno strappo forte tra centrodestra e Francesco Spina, è stata la richiesta del Sindaco di Bisceglie nonchè Presidente della BAT di aderire al Partito Democratico. Da quel momento in poi si è consumata una lunga scia di prese di posizione, risposte e controrisposte sino ad arrivare al giorno del Consiglio Provinciale. Nella massima assise della BAT, infatti, il Presidente Spina vi è giunto con una maggioranza interamente di centrodestra ed un'opposizione di centrosinistra anche se, è bene ricordarlo, in realtà la Provincia stessa è un ente di secondo livello che sta lentamente perdendo le sue funzioni e non ha già più una giunta politica. Nel mese di aprile scorso vi furono già momenti di tensione quando lo stesso Spina divenne coordinatore delle liste Emiliano nella BAT in vista della tornata elettorale di maggio scorso. Ma da quel mini-terremoto, sostanzialmente, nulla accadde se non paventate dimissioni del Presidente assieme alla richiesta formale al Ministero per comprendere cosa sarebbe accaduto all'ente. Ma come ha ricordato, proprio oggi, il Segretario Generale dell'ente, il Ministero non ha mai chiarito cosa succede in caso di dimissioni del Presidente.
Una situazione kafkiana di sostanziale immobilismo nella quale, questa mattina, si è celebrato solo un passaggio dovuto ma che non ha ancora un vero e proprio risvolto pratico. Il risvolto politico certo è semplicemente quello che vi è stato il definitivo passaggio di Francesco Spina nelle fila del centro sinistra dopo una lunga militanza tra centrodestra e centro. Per il resto nulla di nuovo e dimissioni protocollate solo dal consigliere di Forza Italia Andrea Minervino che ha anche espresso tutto il suo disappunto, parlando di «tradimento politico», prima di abbandonare l'aula di Piazza San Pio X. Il resto della maggioranza, ad esclusione del consigliere Corrado di NCD, non si è presentato in aula lasciando il vuoto tra i banchi a destra del presidente dopo la consegna delle deleghe di ieri ma non le dimissioni formali. Presente tutta la minoranza che ha ribadito, con i consiglieri del Partito Democratico, Vitanostra, Antonucci, Marchio e Sgaramella come «sia stata la legge stessa ad eliminare nei consigli provinciali la maggioranza e la minoranza e dunque è un fatto molto grave l'assenza di alcuni consiglieri». Unico distinguo quello di Giovanna Bruno di Scelta Civica che ha ribadito come «lo stesso ente di secondo livello non avrebbe mai dovuto avere un coloro politico». L'atteggiamento della consigliera andriese sarà sempre «quello della responsabilità e della valutazione di ogni provvedimento volta per volta».
Lo stesso Spina, tuttavia, sia in apertura che in chiusura ha detto che l'assenza dei consiglieri di maggioranza è un fatto gravissimo che crea problemi alle comunità più che a lui stesso. Non sono state formalizzate le dimissioni del Presidente, vista anche l'assenza di indicazioni ministeriali, ma lo stesso Spina ci ha tenuto a specificare come entro domani tutti i consiglieri dovranno formalizzare le dimissioni per recarsi dal Prefetto e sciogliere l'ente. In alternativa la posizione di Spina è quella di proseguire il suo mandato.
Una situazione kafkiana di sostanziale immobilismo nella quale, questa mattina, si è celebrato solo un passaggio dovuto ma che non ha ancora un vero e proprio risvolto pratico. Il risvolto politico certo è semplicemente quello che vi è stato il definitivo passaggio di Francesco Spina nelle fila del centro sinistra dopo una lunga militanza tra centrodestra e centro. Per il resto nulla di nuovo e dimissioni protocollate solo dal consigliere di Forza Italia Andrea Minervino che ha anche espresso tutto il suo disappunto, parlando di «tradimento politico», prima di abbandonare l'aula di Piazza San Pio X. Il resto della maggioranza, ad esclusione del consigliere Corrado di NCD, non si è presentato in aula lasciando il vuoto tra i banchi a destra del presidente dopo la consegna delle deleghe di ieri ma non le dimissioni formali. Presente tutta la minoranza che ha ribadito, con i consiglieri del Partito Democratico, Vitanostra, Antonucci, Marchio e Sgaramella come «sia stata la legge stessa ad eliminare nei consigli provinciali la maggioranza e la minoranza e dunque è un fatto molto grave l'assenza di alcuni consiglieri». Unico distinguo quello di Giovanna Bruno di Scelta Civica che ha ribadito come «lo stesso ente di secondo livello non avrebbe mai dovuto avere un coloro politico». L'atteggiamento della consigliera andriese sarà sempre «quello della responsabilità e della valutazione di ogni provvedimento volta per volta».
Lo stesso Spina, tuttavia, sia in apertura che in chiusura ha detto che l'assenza dei consiglieri di maggioranza è un fatto gravissimo che crea problemi alle comunità più che a lui stesso. Non sono state formalizzate le dimissioni del Presidente, vista anche l'assenza di indicazioni ministeriali, ma lo stesso Spina ci ha tenuto a specificare come entro domani tutti i consiglieri dovranno formalizzare le dimissioni per recarsi dal Prefetto e sciogliere l'ente. In alternativa la posizione di Spina è quella di proseguire il suo mandato.