Attualità
Contrasto alla povertà educativa, sottoscritto il protocollo a Trinitapoli
Si prevede uno specifico percorso di accompagnamento che coinvolge enti del settore, parrocchie e associazioni
Trinitapoli - martedì 4 giugno 2024
11.08 Comunicato Stampa
Nella giornata di venerdì 31 maggio 2024 è stato sottoscritto, presso l'Aula Consiliare del Comune di Trinitapoli, il protocollo operativo per il contrasto alla povertà educativa, redatto a seguito di diversi incontri sul tema, tenutisi nell'ambito dell'istituito tavolo sulla povertà educativa.
Il documento, aperto anche ad altre adesioni, è stato sottoscritto, oltre che dalla Commissione Straordinaria, dai dirigenti scolastici di tutti gli istituti di ogni ordine e grado, dalla direttrice dell'Ambito territoriale Tavoliere Meridionale, dai parroci delle parrocchie, dall'associazione Lilith med., dal Volontariato Vincenziano e dal consultorio ECIASS.
L'obiettivo è quello di superare i problemi della povertà educativi, emersi anche attraverso la recente indagine realizzata in occasione del centenario della nascita di Don Milani, con un approccio diverso rispetto a quello a compartimenti stagni che, inevitabilmente, reca difficoltà operative, dovute, da un lato, alla carenza di risorse umane ed economiche, dall'altro, alla mancanza, totale o parziale, di informazioni da parte dei singoli operatori del settore.
La nuova policy, costruita su un'azione coordinata e sinergica tra le varie agenzie educative, traccia delle linee di indirizzo sulle modalità di intervento per affrontare singole situazioni di rischio o pregiudizio nonché di maltrattamento o abuso.
L'accordo è, infatti, destinato ad operare rispetto a tutte le situazioni vissute dai minori che non rientrano in alcuna facile classificazione, né si prestano a diagnosi specialistiche; un malessere che non ha un nome o non si manifesta in modo preciso, ma sul quale è opportuno attirare l'attenzione educativa e di cura da parte degli operatori, pubblici e privati.
Il protocollo, in tal senso, prevede la pianificazione di uno specifico "percorso di accompagnamento" che mira a coinvolgere non solo gli operatori tecnici del settore – servizi sociali, scuola, azienda sanitaria locale – ma anche le parrocchie, gli enti del terzo settore e, soprattutto, le famiglie.
Il punto fondamentale della sinergia pubblico-privata è, infatti, rappresentato dalla comunicazione bidirezionale, dall'agenzia educativa alla famiglia e viceversa, volta a costruire un rapporto di reciproca fiducia sulla base di una comunicazione trasparente, in modo che ogni operatore possa condividere le informazioni in possesso nonché risorse e potenzialità operative.
La "rete", dopo essersi confrontata sulla situazione specifica, si relazionerà costantemente con la famiglia, per individuare il percorso adeguato per superare la criticità, eventualmente coinvolgendo anche ulteriori enti, quali, tra gli altri, le associazioni sportive del territorio, che potranno, quindi, sempre aderire al Protocollo operativo.
Gli interventi saranno poi monitorati attraverso le riunioni congiunte tra i citati attori, compresa la famiglia, anche per valutare eventuali correttivi.
La Commissione esprime viva soddisfazione per il risultato raggiunto con il prezioso contributo dei diversi operatori, pubblici e privati del territorio, che hanno dimostrato una grande sensibilità al tema della povertà educativa.
Il documento, aperto anche ad altre adesioni, è stato sottoscritto, oltre che dalla Commissione Straordinaria, dai dirigenti scolastici di tutti gli istituti di ogni ordine e grado, dalla direttrice dell'Ambito territoriale Tavoliere Meridionale, dai parroci delle parrocchie, dall'associazione Lilith med., dal Volontariato Vincenziano e dal consultorio ECIASS.
L'obiettivo è quello di superare i problemi della povertà educativi, emersi anche attraverso la recente indagine realizzata in occasione del centenario della nascita di Don Milani, con un approccio diverso rispetto a quello a compartimenti stagni che, inevitabilmente, reca difficoltà operative, dovute, da un lato, alla carenza di risorse umane ed economiche, dall'altro, alla mancanza, totale o parziale, di informazioni da parte dei singoli operatori del settore.
La nuova policy, costruita su un'azione coordinata e sinergica tra le varie agenzie educative, traccia delle linee di indirizzo sulle modalità di intervento per affrontare singole situazioni di rischio o pregiudizio nonché di maltrattamento o abuso.
L'accordo è, infatti, destinato ad operare rispetto a tutte le situazioni vissute dai minori che non rientrano in alcuna facile classificazione, né si prestano a diagnosi specialistiche; un malessere che non ha un nome o non si manifesta in modo preciso, ma sul quale è opportuno attirare l'attenzione educativa e di cura da parte degli operatori, pubblici e privati.
Il protocollo, in tal senso, prevede la pianificazione di uno specifico "percorso di accompagnamento" che mira a coinvolgere non solo gli operatori tecnici del settore – servizi sociali, scuola, azienda sanitaria locale – ma anche le parrocchie, gli enti del terzo settore e, soprattutto, le famiglie.
Il punto fondamentale della sinergia pubblico-privata è, infatti, rappresentato dalla comunicazione bidirezionale, dall'agenzia educativa alla famiglia e viceversa, volta a costruire un rapporto di reciproca fiducia sulla base di una comunicazione trasparente, in modo che ogni operatore possa condividere le informazioni in possesso nonché risorse e potenzialità operative.
La "rete", dopo essersi confrontata sulla situazione specifica, si relazionerà costantemente con la famiglia, per individuare il percorso adeguato per superare la criticità, eventualmente coinvolgendo anche ulteriori enti, quali, tra gli altri, le associazioni sportive del territorio, che potranno, quindi, sempre aderire al Protocollo operativo.
Gli interventi saranno poi monitorati attraverso le riunioni congiunte tra i citati attori, compresa la famiglia, anche per valutare eventuali correttivi.
La Commissione esprime viva soddisfazione per il risultato raggiunto con il prezioso contributo dei diversi operatori, pubblici e privati del territorio, che hanno dimostrato una grande sensibilità al tema della povertà educativa.