Politica
Criminalità nella Bat, Ventola: «L'allarme di Nitti non cada nel vuoto»
Il consigliere regionale FI commenta i dati del procuratore: «Provincia nata per far fronte al crimine»
Trinitapoli - martedì 20 aprile 2021
Comunicato Stampa
«Quando i fatti non lasciano margini di interpretazione si suol dire: i numeri sono numeri! E quelli sulla criminalità illustrati del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, dottor Renato Nitti, non lasciano scampo. Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani è tra i più interessati d'Italia da fenomeni criminosi da tantissimo tempo, purtroppo, e nell'indifferenza dei tanti Governi nazionali». È il commento dei dati diffusi dal Procuratore Renato Nitti del consigliere regionale di Fratelli d'Italia Francesco Ventola.
«Uno dei motivi principali, anzi il primo, per il quale aveva (ed ha) ragion d'essere la neonata Provincia era la necessità impellente ed improcrastinabile di organizzare i Servizi di sicurezza, Ordine pubblico e Giustizia: dal potenziamento del Tribunale e della Procura alla necessità di istituire la Prefettura e la Questura, senza contare i Comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco. Centinaia di donne e uomini che si sarebbero dovuti aggiungere agli "operatori della sicurezza" esistenti.
Con le prime ed uniche Elezioni Provinciali e l'istituzione della Prefettura nel 2009 si era partiti con il piede giusto: idee chiare, obiettivi comuni e forze politiche "allineate" nel raggiungere standard quali-quantitativi di benessere della popolazione in media con quello nazionale. Purtroppo ad oggi questo non è accaduto non solo a causa della pseudo-cancellazione delle Province tanto sbandierata dal PD a guida di Matteo Renzi, ma anche dal "disinteresse" di una classe politica (specie Parlamentare).
Bene ha fatto, quindi, il procuratore dottor Nitti - continua la nota di Ventola - a riaccendere i riflettori su questo problema troppo spesso sottaciuto. Un territorio, un popolo, una comunità non progredisce in assenza di sicurezza e giustizia. E allora l'auspicio è che torni al centro della politica nazionale il tema sicurezza, e che ognuno di noi impegnati in politica (nel rispetto dei ruoli) si adoperi nel perseguire pervicacemente l'obiettivo di creare le condizioni di vivibilità in sicurezza nella nostra bella terra. Facciamo in modo che la luce abbagliante che il procuratore Nitti ha acceso non si spenga sino a quando i numeri non ritornino a farci stare tranquilli.
Io ci sono e mi impegnerò (per quanto di mia competenza) in tutte le sedi, ora ed in futuro, affinché ci venga riconosciuto tutto ciò di cui abbiamo il sacrosanto diritto. Basta ad essere considerati un territorio ed una comunità di serie inferiore: siamo italiani, siamo pugliesi ed abbiamo diritto ad essere considerati tali».
«Uno dei motivi principali, anzi il primo, per il quale aveva (ed ha) ragion d'essere la neonata Provincia era la necessità impellente ed improcrastinabile di organizzare i Servizi di sicurezza, Ordine pubblico e Giustizia: dal potenziamento del Tribunale e della Procura alla necessità di istituire la Prefettura e la Questura, senza contare i Comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco. Centinaia di donne e uomini che si sarebbero dovuti aggiungere agli "operatori della sicurezza" esistenti.
Con le prime ed uniche Elezioni Provinciali e l'istituzione della Prefettura nel 2009 si era partiti con il piede giusto: idee chiare, obiettivi comuni e forze politiche "allineate" nel raggiungere standard quali-quantitativi di benessere della popolazione in media con quello nazionale. Purtroppo ad oggi questo non è accaduto non solo a causa della pseudo-cancellazione delle Province tanto sbandierata dal PD a guida di Matteo Renzi, ma anche dal "disinteresse" di una classe politica (specie Parlamentare).
Bene ha fatto, quindi, il procuratore dottor Nitti - continua la nota di Ventola - a riaccendere i riflettori su questo problema troppo spesso sottaciuto. Un territorio, un popolo, una comunità non progredisce in assenza di sicurezza e giustizia. E allora l'auspicio è che torni al centro della politica nazionale il tema sicurezza, e che ognuno di noi impegnati in politica (nel rispetto dei ruoli) si adoperi nel perseguire pervicacemente l'obiettivo di creare le condizioni di vivibilità in sicurezza nella nostra bella terra. Facciamo in modo che la luce abbagliante che il procuratore Nitti ha acceso non si spenga sino a quando i numeri non ritornino a farci stare tranquilli.
Io ci sono e mi impegnerò (per quanto di mia competenza) in tutte le sedi, ora ed in futuro, affinché ci venga riconosciuto tutto ciò di cui abbiamo il sacrosanto diritto. Basta ad essere considerati un territorio ed una comunità di serie inferiore: siamo italiani, siamo pugliesi ed abbiamo diritto ad essere considerati tali».