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Decreto sicurezza, il coordinamento per i diritti umani si rivolge a Decaro

Si allarga l’adesione nella Bat. Rispondono all’appello contro il Dl Salvini il sindaco di Trani Bottaro e l’assessore Di Lernia

Si sta ampliando il coordinamento nato nella Bat a difesa dei diritti umani e contro il decreto di Matteo Salvini. Rispondendo all'appello, lanciato dalla sede della Cgil Bat nella conferenza stampa in cui sono state presentate le ragioni per quali si ritiene che il Dl sia in contrasto con il sistema giuridico italiano, hanno aderito al gruppo, primi tra gli amministratori locali della Bat, il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro e l'assessore alle culture, Felice Di Lernia oltre che i presidi di Libera di Barletta e di Trani, il Comitato Bene Comune di Trani, l'Anolf Bari-Bat e la

Misericordia di Barletta, associazioni che si vanno così ad aggiungere ai promotori dell'iniziativa ed ai primi firmatari del documento-appello già inoltrato a tutti i Sindaci del territorio ed al presidente della Regione, Michele Emiliano, ovvero la Cgil Bat, Cisl Bari-Bat, Anpi Bat, Arci Circolo C. Cafiero di Barletta, i legali della consulta giuridica della Cgil Bat, Mga, Libera Andria ed Arcigay Bat.

Bottaro e Di Lernia, nell'annunciare l'adesione al coordinamento, affrontano anche il tema del sistema degli Sprar parlando di "interruzione del percorso virtuoso" che "nei fatti produrrà minore integrazione e, soprattutto, l'ingresso di un numero elevato di stranieri in cosiddette 'zone d'ombra' che non farà altro che fomentare il clima di tensione ed odio".

Il coordinamento, dopo la prima uscita ufficiale, è tornato a riunirsi in un incontro operativo per mettere a punto i prossimi passi da compiere per sensibilizzare l'opinione pubblica e gli amministratori non al tema della disobbedienza al "decreto sicurezza" ma, al contrario, all'obbedienza verso la Costituzione italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani perché l'iscrizione anagrafica, per esempio, significa dare la possibilità a donne e uomini di accedere alle cure sanitarie. Una questione su tutte, non l'unica naturalmente che si evince dal decreto .

Nel vertice si è deciso di inoltrare nuovamente il documento-appello ai Sindaci chiedendo, inoltre, incontri in tutti i Comuni affinché gli amministratori comprendano nel dettaglio le ragioni del coordinamento, di attivarsi per un confronto anche con il presidente nazionale dell'Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro, insieme ai sindacati del capoluogo pugliese e di incontrare il dg della Asl Bat, Alessandro Delle Donne, per capire come l'azienda intende applicare la procedura Stp (straniero temporaneamente presente) che prevede che siano assicurate presso le strutture sanitarie pubbliche le cure ambulatoriali ed ospedaliere e sembra che venga interpretata in maniera diversa dalle diverse Asl.

Inoltre, il coordinamento si è dato appuntamento alla prossima settimana per organizzare anche un'eventuale iniziativa pubblica se dalla politica non dovessero giungere risposte. Il coordinamento invita le istituzioni della Bat ad assumere una posizione, come accaduto già in altre parti d'Italia, dove alcuni Sindaci hanno deciso di "sospendere l'attuazione del Dl nelle parti che riguardano l'attività dei Comuni ai quali la legge affida la responsabilità di gestire l'anagrafe dei cittadini", si legge nel documento-appello. "Il decreto offende la persona del migrante, degrada lo 'straniero' e fa diventare la discriminazione una regola, rievocando i momenti peggiori e più bui della nostra storia".
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