Enti locali
di Feo: “Autonomia dell'Aro Bt3, impiantistica e futuro di Sia srl”
Il sindaco di Trinitapoli fa il punto sulla spinosa questione
Trinitapoli - domenica 8 aprile 2018
13.14
Autonomia dell'Aro Bt3, impiantistica e futuro di Sia Srl: il sindaco Francesco di Feo ribadisce le priorità sulla questione del servizio di raccolta rifiuti, tra preoccupazioni ed esigenze del territorio.
"Ribadiamo la necessità di far valere la riperimetrazione degli ambiti di raccolta ottimale – spiega il primo cittadino casalino – riconoscendo l'esistenza e la rilevanza dell'Aro Bt3, che comprende Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Margherita di Savoia, che chiedono da tempo una sola cosa: migliorare il servizio oggi espletato da Sia Srl. Serve rivedere i contratti? Bene, siamo sempre stati disposti al dialogo, non alle imposizioni senza garanzia".
Dalla riunione del 23 marzo presso la sede dell'Agenzia regionale dei rifiuti emerge uno scenario diverso da quello più volte ribadito dal presidente del Consorzio Bacino Fg 4, Franco Metta, dimissionario: anche se tutti i 9 Comuni sottoscrivessero nuovi contratti con Sia, e cominciassero subito a pagare, non è certo che si possa risanare la situazione tragica in cui versa attualmente la società di Forcone Cafiero.
Anzi, sul contratto fin qui unico firmato, quello di Cerignola, manca la firma della controparte (Sia Srl), in quanto occorre verificare l'effettiva capacità della stessa Sia di adempiere a quanto contemplato nell'accordo. Dallo stesso verbale si evince pure quanto la situazione di Sia Srl sia precipitata in seguito alla mancata osservanza dell'Aia 66/2014, che prevedeva il VI lotto di discarica e l'avvio della biostabilizzazione come garanzia sul ciclo dei rifiuti e fonte di sostentamento aziendale, accompagnando il tutto con un piano aziendale ed un'adeguata spending review (come prescritto dalla Kpmg nel 2015).
"Abbiamo già vissuto l'esperienza del Comune di Trinitapoli che abbiamo salvato dal dissesto 2 anni fa dopo anni di sacrifici – ricorda il sindaco di Feo – così come abbiamo vissuto analoga situazione con la prima versione dell'Unione dei Comuni. Queste situazioni così a rischio non si sanano coi proclami, ma col senso di responsabilità, anche con ricapitalizzazioni proporzionate alle quote possedute e non facendo gravare tutti i costi sui cittadini che vedono aumentare la Tari e non hanno servizi adeguati".
In queste ore il sindaco di Feo ed i colleghi Salvatore Puttilli (San Ferdinando) e Paolo Marrano (Margherita) stanno aspettando da Sia di conoscere la reale situazione di continuità aziendale, analizzando i bilanci: insomma, se Sia ha uno spiraglio di futuro o no. I 3 sindaci dell'Aro Bt3, intanto, continuano il cammino verso l'automia.
"L'uscita dal Consorzio deve essere deliberata dallo stesso organo – puntualizza di Feo – quindi sappiamo che non possa essere un atto unilaterale, né necessario. Ma prima vanno fatte valutazioni di merito: occorre guardare alla proprietà degli impianti, di cui noi possediamo l'11%. E resta sempre aperta la questione del post mortem del V lotto, che col percolato abbandonato al proprio destino porterà ad un gravissimo danno ambientale".
"Ribadiamo la necessità di far valere la riperimetrazione degli ambiti di raccolta ottimale – spiega il primo cittadino casalino – riconoscendo l'esistenza e la rilevanza dell'Aro Bt3, che comprende Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Margherita di Savoia, che chiedono da tempo una sola cosa: migliorare il servizio oggi espletato da Sia Srl. Serve rivedere i contratti? Bene, siamo sempre stati disposti al dialogo, non alle imposizioni senza garanzia".
Dalla riunione del 23 marzo presso la sede dell'Agenzia regionale dei rifiuti emerge uno scenario diverso da quello più volte ribadito dal presidente del Consorzio Bacino Fg 4, Franco Metta, dimissionario: anche se tutti i 9 Comuni sottoscrivessero nuovi contratti con Sia, e cominciassero subito a pagare, non è certo che si possa risanare la situazione tragica in cui versa attualmente la società di Forcone Cafiero.
Anzi, sul contratto fin qui unico firmato, quello di Cerignola, manca la firma della controparte (Sia Srl), in quanto occorre verificare l'effettiva capacità della stessa Sia di adempiere a quanto contemplato nell'accordo. Dallo stesso verbale si evince pure quanto la situazione di Sia Srl sia precipitata in seguito alla mancata osservanza dell'Aia 66/2014, che prevedeva il VI lotto di discarica e l'avvio della biostabilizzazione come garanzia sul ciclo dei rifiuti e fonte di sostentamento aziendale, accompagnando il tutto con un piano aziendale ed un'adeguata spending review (come prescritto dalla Kpmg nel 2015).
"Abbiamo già vissuto l'esperienza del Comune di Trinitapoli che abbiamo salvato dal dissesto 2 anni fa dopo anni di sacrifici – ricorda il sindaco di Feo – così come abbiamo vissuto analoga situazione con la prima versione dell'Unione dei Comuni. Queste situazioni così a rischio non si sanano coi proclami, ma col senso di responsabilità, anche con ricapitalizzazioni proporzionate alle quote possedute e non facendo gravare tutti i costi sui cittadini che vedono aumentare la Tari e non hanno servizi adeguati".
In queste ore il sindaco di Feo ed i colleghi Salvatore Puttilli (San Ferdinando) e Paolo Marrano (Margherita) stanno aspettando da Sia di conoscere la reale situazione di continuità aziendale, analizzando i bilanci: insomma, se Sia ha uno spiraglio di futuro o no. I 3 sindaci dell'Aro Bt3, intanto, continuano il cammino verso l'automia.
"L'uscita dal Consorzio deve essere deliberata dallo stesso organo – puntualizza di Feo – quindi sappiamo che non possa essere un atto unilaterale, né necessario. Ma prima vanno fatte valutazioni di merito: occorre guardare alla proprietà degli impianti, di cui noi possediamo l'11%. E resta sempre aperta la questione del post mortem del V lotto, che col percolato abbandonato al proprio destino porterà ad un gravissimo danno ambientale".