Politica
Di Feo e Iannella, accolto il ricorso del Ministero contro la sentenza di primo grado
I due esponenti erano stati dichiarati candidabili. Fabbrica del Futuro: «Siamo sbigottiti»
Trinitapoli - venerdì 1 settembre 2023
9.43
In seguito alla sentenza di primo grado che aveva dichiarato candidabili gli esponenti politici Roberto di Feo e Maria Grazia Iannella, la Corte di Appello di Bari ha accolto il ricorso del Ministero degli Interni che si era opposto all'esito della sentenza di primo grado.
Sulla decisione intervengono gli esponenti di "Fabbrica del Futuro": «Questa sentenza, ovviamente, ci lascia sbigottiti, ma non frenerà la nostra azione che imperterrita continuerà. Crediamo nella giustizia e siamo certi che presto o tardi trionferà. Siamo convinti che si paga l'azione deleteria di chi ha voluto distruggere, per biechi fini politici, uomini e donne avversari e con loro l'intera città, e l'incompetenza di chi anziché difendere la verità ha fatto lo scaricabarile. Confidiamo nel prossimo grado di giudizio, fortificati dal fatto che il popolo ha compreso fatti e misfatti.
C'è un teorema che è stato posto in piedi e che ancora sorregge le accuse che vede implicati amministratori, imprese, associazioni, consorzi e istituti che non si riesce a smontare grazie ad una legge che fa del sospetto e dell'indizio elementi sufficienti a decretare scioglimenti di consigli comunali e incandidabilità».
Sulla decisione intervengono gli esponenti di "Fabbrica del Futuro": «Questa sentenza, ovviamente, ci lascia sbigottiti, ma non frenerà la nostra azione che imperterrita continuerà. Crediamo nella giustizia e siamo certi che presto o tardi trionferà. Siamo convinti che si paga l'azione deleteria di chi ha voluto distruggere, per biechi fini politici, uomini e donne avversari e con loro l'intera città, e l'incompetenza di chi anziché difendere la verità ha fatto lo scaricabarile. Confidiamo nel prossimo grado di giudizio, fortificati dal fatto che il popolo ha compreso fatti e misfatti.
C'è un teorema che è stato posto in piedi e che ancora sorregge le accuse che vede implicati amministratori, imprese, associazioni, consorzi e istituti che non si riesce a smontare grazie ad una legge che fa del sospetto e dell'indizio elementi sufficienti a decretare scioglimenti di consigli comunali e incandidabilità».