Politica
Diatriba Sia-Comune, si rischia l'aumento della tassa rifiuti
«Scelte politiche dissennate» accusa Anna Maria Tarantino
Trinitapoli - lunedì 19 settembre 2016
0.51 Comunicato Stampa
«Abbiamo avuto una estate molto critica a Trinitapoli per la sospensione della raccolta dei rifiuti a causa dei contrasti con la SIA srl, responsabile del servizio, che da qualche mese chiede un aumento significativo dei costi a carico del Comune. Numerose le proteste e i disagi, poi il 15 Agosto la visita istituzionale durante la festa patronale di Trinitapoli del sindaco di Cerignola, Presidente del Consorzio Igiene Ambientale Fg/4, ha dato parvenza di essere all'improvviso sulla giusta strada per la definizione della problematica. Il nostro sindaco Di Feo aveva definito l'incontro con Franco Metta "l'emblema di questa ritrovata sinergia tra le istituzioni che rappresentiamo. Sfilare in processione davanti a tutta la cittadinanza sia la garanzia di rispetto reciproco. Ne siamo davvero soddisfatti". Purtroppo c'era ben poco da essere soddisfatti perché mentre si recitava il ruolo istituzionale di grande sintonia tra i sindaci, la battaglia sulla pretesa dell'aumento di quasi 800mila euro sul servizio di raccolta dei rifiuti scopriamo che era già in mano agli avvocati; un ricorso d'urgenza era stato già depositato al Tribunale di Foggia». E' quanto scrive in un comunicato il consigliere comunale di "Trinitapoli nel cuore" Anna Maria Tarantino.
«La SIA srl porta in giudizio il Comune di Trinitapoli e di San Ferdinando di Puglia con la chiara pretesa di aumentare il costo del servizio da €.107,46 a €.158,84 a tonnellata (+48%). Si tratta di un aumento insostenibile per le tasche dei cittadini, che dovrebbero subire un ulteriore rialzo della TARI. Ma quali scelte politiche e gestionali dissennate portano a richiedere la decisione di un giudice sui costi del servizio della raccolta dei rifiuti? Si può davvero arrivare a tanto? Quale commento politico si può dare leggendo negli atti a difesa dell'Ente? Chi è questo astratto "qualcuno"? La SIA è una società interamente pubblica concessionaria del servizio della gestione dei rifiuti ed è stata costituita dal consorzio di 9 Comuni, tra cui Trinitapoli. La SIA non è un soggetto avulso, eppure così viene rappresentata, come una società "estranea" e fuori controllo. La crisi finanziaria della SIA è nota da tempo, l'esaurimento della capacità della discarica ampiamente annunciata e oggi assistiamo al paradosso di un'ammissione di responsabilità: si procede in un aula di giustizia, di fatto contro se stessi!
Una cosa è certa, la situazione di insolvenza della SIA non può essere risolta con un gravoso aumento a carico dei cittadini attraverso il pagamento della TARI; la "mala gestio" della società investe profili di responsabilità per gli amministratori della SIA e su chi ha omesso il controllo sulla società. Oggi, considerato che si è scelto di rincorrere la soluzione attraverso le aule giudiziarie, ci auguriamo che la giustizia tuteli i cittadini ignari e incolpevoli da un incremento della TARI sconsiderato. Ancora, e più che mai, abbiamo la pretesa che non si parta dalla fine con la richiesta di aumento dei costi, si cominci dall'accertare perché la società è in grave squilibrio economico e finanziario. Ormai appare evidente che il risanamento economico della SIA deve essere pianificato in modo strutturale e non può essere fatto da aumenti della tariffa sui rifiuti decisi in Tribunale, con questo si dimostra esclusivamente il fallimento della politica».
«La SIA srl porta in giudizio il Comune di Trinitapoli e di San Ferdinando di Puglia con la chiara pretesa di aumentare il costo del servizio da €.107,46 a €.158,84 a tonnellata (+48%). Si tratta di un aumento insostenibile per le tasche dei cittadini, che dovrebbero subire un ulteriore rialzo della TARI. Ma quali scelte politiche e gestionali dissennate portano a richiedere la decisione di un giudice sui costi del servizio della raccolta dei rifiuti? Si può davvero arrivare a tanto? Quale commento politico si può dare leggendo negli atti a difesa dell'Ente
Una cosa è certa, la situazione di insolvenza della SIA non può essere risolta con un gravoso aumento a carico dei cittadini attraverso il pagamento della TARI; la "mala gestio" della società investe profili di responsabilità per gli amministratori della SIA e su chi ha omesso il controllo sulla società. Oggi, considerato che si è scelto di rincorrere la soluzione attraverso le aule giudiziarie, ci auguriamo che la giustizia tuteli i cittadini ignari e incolpevoli da un incremento della TARI sconsiderato. Ancora, e più che mai, abbiamo la pretesa che non si parta dalla fine con la richiesta di aumento dei costi, si cominci dall'accertare perché la società è in grave squilibrio economico e finanziario. Ormai appare evidente che il risanamento economico della SIA deve essere pianificato in modo strutturale e non può essere fatto da aumenti della tariffa sui rifiuti decisi in Tribunale, con questo si dimostra esclusivamente il fallimento della politica».