Territorio
Gestione rifiuti, Trinitapoli fuori dall'ARO FG4
Di Feo: «Aro BT 3 finalmente autonomo, procederemo da soli»
Trinitapoli - mercoledì 8 agosto 2018
17.33
"L'Aro Bt 3 è finalmente realtà e proseguirà il cammino autonomamente, nell'interesse dei lavoratori e della comunità" Il sindaco Francesco di Feo annuncia l'esito dell'incontro di ieri in Prefettura, quando è stata sancita l'indipendenza dei Comuni di Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Margherita di Savoia per la gestione del ciclo dei rifiuti.
LA BATTAGLIA DEL'AUTONOMIA |
Quella della riperimetrazione e l'autodecisione dell'ambito di raccolta ottimale è una vecchia battaglia dello stesso sindaco di Feo. Dal passaggio da Ambito territoriale ottimale ad Aro subprovinciali, la Regione Puglia in deroga assimilò l'Aro Bt 3 al Fg 4 (Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella), legate dalla gestione degli impianti di Forcone Cafiero, in capo a Sia Srl, la società in house providing dei 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4 nata nel 2000, che dal 2014 aveva in mano l'unica Autorizzazzione di impatto ambientale, la 66/2014 (per porre in sicurezza il V lotto di discarica, costruire il VI e 16 celle per la biostabilizzazione ed avviare il compostaggio). "Un'Aia, ad oggi non solo ignorata – accusa di Feo – , ma addirittura passata di mano alla Regione, attraverso Aseco Spa. Quindi di fatto i 9 Comuni ne hanno perso la titolarità e le possibilità di implementare l'impiantistica. Per questo quel collante tra Aro Bt 3 e Fg 4, adesso, neppure esiste più".
GARA-PONTE E POI ARO INDIPENDENTE
Le frizioni col presidente del Consorzio e primo cittadino cerignolano, Franco Metta, hanno in questi mesi di fatto rotto l'armonia tra i 9 Comuni, alimentando la necessità di separazione da parte dei 3 Comuni sud-ofantini. Da un lato la richiesta di adeguamento dei contratti, dall'altro l'esigenza del miglioramento dei servizi. In mezzo, il naufragio di ogni mediazione, fino alo collasso dell'azienda e dei servizi stessi, con le tragiche situazioni emergenziali di Cerignola e Orta Nova. "Dopo l'incontro al Consorzio il 30 luglio e la richiesta di 8 sindaci su 9 di incontrare il prefetto – spiega di Feo – , è stata definita la divisione degli Aro". Il sindaco casalino ha rassegnato le dimissioni "irrevocabili" dal Consorzio ed attende il licenziamento dei dipendenti in capo al cantiere di Trinitapoli, così da procedere prima con una gara-ponte per la raccolta e successivamente con bando di evidenza pubblica per tutto l'Aro, con la clausola della salvaguardia occupazionale.
LA FINE DELL'IDEA DI CONSORZIO |
Le strade, insomma si dividono, giacché Cerignola e i 5 Reali Siti (Aro Fg 4) proseguiranno con Sia finché in tribunale ci sarà ancora speranza di concordato preventivo in continuità. "Avremmo potuto leggere altre pagine della storia ultradecennale del Consorzio, oggi naufragata in maniera fallimentare – commenta in conclusione di Feo – . Ma la presidenza di Metta è sempre stata di rottura su scelte politiche, gestionali che hanno condotto a questo punto, mettendo a repentaglio servizi e sanità di 9 Comuni. Dal V lotto abbandonato senza trattamento post mortem al VI mai costruito che avrebbe creato ricchezza al Bacino. Passando per advisor e avvocati profumatamente pagati, scelti da Metta in autonomia e contro tutti, quando Sia aveva esigenze più stringenti come gli stipendi ai lavoratori. Troppi gli errori di Metta. Ora con l'Aro Fg tratteremo soltanto per definire l'epilogo della questione legata all'impiantistica".
LA BATTAGLIA DEL'AUTONOMIA |
Quella della riperimetrazione e l'autodecisione dell'ambito di raccolta ottimale è una vecchia battaglia dello stesso sindaco di Feo. Dal passaggio da Ambito territoriale ottimale ad Aro subprovinciali, la Regione Puglia in deroga assimilò l'Aro Bt 3 al Fg 4 (Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella), legate dalla gestione degli impianti di Forcone Cafiero, in capo a Sia Srl, la società in house providing dei 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4 nata nel 2000, che dal 2014 aveva in mano l'unica Autorizzazzione di impatto ambientale, la 66/2014 (per porre in sicurezza il V lotto di discarica, costruire il VI e 16 celle per la biostabilizzazione ed avviare il compostaggio). "Un'Aia, ad oggi non solo ignorata – accusa di Feo – , ma addirittura passata di mano alla Regione, attraverso Aseco Spa. Quindi di fatto i 9 Comuni ne hanno perso la titolarità e le possibilità di implementare l'impiantistica. Per questo quel collante tra Aro Bt 3 e Fg 4, adesso, neppure esiste più".
GARA-PONTE E POI ARO INDIPENDENTE
Le frizioni col presidente del Consorzio e primo cittadino cerignolano, Franco Metta, hanno in questi mesi di fatto rotto l'armonia tra i 9 Comuni, alimentando la necessità di separazione da parte dei 3 Comuni sud-ofantini. Da un lato la richiesta di adeguamento dei contratti, dall'altro l'esigenza del miglioramento dei servizi. In mezzo, il naufragio di ogni mediazione, fino alo collasso dell'azienda e dei servizi stessi, con le tragiche situazioni emergenziali di Cerignola e Orta Nova. "Dopo l'incontro al Consorzio il 30 luglio e la richiesta di 8 sindaci su 9 di incontrare il prefetto – spiega di Feo – , è stata definita la divisione degli Aro". Il sindaco casalino ha rassegnato le dimissioni "irrevocabili" dal Consorzio ed attende il licenziamento dei dipendenti in capo al cantiere di Trinitapoli, così da procedere prima con una gara-ponte per la raccolta e successivamente con bando di evidenza pubblica per tutto l'Aro, con la clausola della salvaguardia occupazionale.
LA FINE DELL'IDEA DI CONSORZIO |
Le strade, insomma si dividono, giacché Cerignola e i 5 Reali Siti (Aro Fg 4) proseguiranno con Sia finché in tribunale ci sarà ancora speranza di concordato preventivo in continuità. "Avremmo potuto leggere altre pagine della storia ultradecennale del Consorzio, oggi naufragata in maniera fallimentare – commenta in conclusione di Feo – . Ma la presidenza di Metta è sempre stata di rottura su scelte politiche, gestionali che hanno condotto a questo punto, mettendo a repentaglio servizi e sanità di 9 Comuni. Dal V lotto abbandonato senza trattamento post mortem al VI mai costruito che avrebbe creato ricchezza al Bacino. Passando per advisor e avvocati profumatamente pagati, scelti da Metta in autonomia e contro tutti, quando Sia aveva esigenze più stringenti come gli stipendi ai lavoratori. Troppi gli errori di Metta. Ora con l'Aro Fg tratteremo soltanto per definire l'epilogo della questione legata all'impiantistica".