Politica
Il pasticcio dell'abolizione delle province
Ventola lancia un appello alla Regione per non essere complice del fallimento
Trinitapoli - mercoledì 19 aprile 2017
Il consigliere regionale di Direzione Italia, ex presidente della Provincia Bat, Francesco Ventola, ha chiesto l'audizione dell'assessore Antonio Nunziante e dei presidenti Anci e Upi Puglia. Oggetto della discussione: le «Province, un grande pasticcio all'italiana».
«Siamo sicuramente l'unico Paese al mondo che facciamo e attuiamo anni prima una Riforma, la Delrio, dando per scontato che il referendum costituzionale avrebbe sancito la cancellazione definitiva delle Province. E, invece, è andata in modo diverso: gli enti continuano a esistere ma senza soldi. Il rischio fallimento non è nuovo; in questi ultimi anni il governo non solo ha tolto entrate alle Province, ma ha chiuso i rubinetti anche sul piano delle risorse da destinare a quei servizi che pure gli enti hanno dovuto garantire, due su tutti: manutenzione delle scuole superiori e delle strade provinciali. Insomma la sicurezza degli studenti e degli automobilisti da garantire senza soldi! I presidenti, prima hanno fatto i salti mortali, quando poi hanno capito che si dovevamo attrezzare per i miracoli, hanno alzato bandiera bianca e hanno cominciato a presentare esposti cautelativi contro il Governo in Procura, Corte dei Conti e Prefettura».
«La Regione Puglia, muovendosi nei confini della sciagurata riforma non ha saputo fare di meglio se non istituire il corpo di vigilanza ambientale regionale. Assurdo! Per questo ho chiesto al presidente della Settima Commissione, Congedo, di invitare l'assessore Nunziante e i presidenti di Upi e ANCI per un'audizione che vada oltre le parole, ma che prospetti iniziative utili per dare una mano alle province pugliesi», conclude il primo presidente della provincia Bat.
«Siamo sicuramente l'unico Paese al mondo che facciamo e attuiamo anni prima una Riforma, la Delrio, dando per scontato che il referendum costituzionale avrebbe sancito la cancellazione definitiva delle Province. E, invece, è andata in modo diverso: gli enti continuano a esistere ma senza soldi. Il rischio fallimento non è nuovo; in questi ultimi anni il governo non solo ha tolto entrate alle Province, ma ha chiuso i rubinetti anche sul piano delle risorse da destinare a quei servizi che pure gli enti hanno dovuto garantire, due su tutti: manutenzione delle scuole superiori e delle strade provinciali. Insomma la sicurezza degli studenti e degli automobilisti da garantire senza soldi! I presidenti, prima hanno fatto i salti mortali, quando poi hanno capito che si dovevamo attrezzare per i miracoli, hanno alzato bandiera bianca e hanno cominciato a presentare esposti cautelativi contro il Governo in Procura, Corte dei Conti e Prefettura».
«La Regione Puglia, muovendosi nei confini della sciagurata riforma non ha saputo fare di meglio se non istituire il corpo di vigilanza ambientale regionale. Assurdo! Per questo ho chiesto al presidente della Settima Commissione, Congedo, di invitare l'assessore Nunziante e i presidenti di Upi e ANCI per un'audizione che vada oltre le parole, ma che prospetti iniziative utili per dare una mano alle province pugliesi», conclude il primo presidente della provincia Bat.