Politica
Losapio: «La sentenza del Tar è punitiva e carente di motivazioni»
«Se avessi immaginato quello che ho passato nell'ultimo anno, probabilmente non mi sarei neppure candidato a sindaco»
Trinitapoli - domenica 19 marzo 2023
10.02
L'amarezza traspare in modo evidente dagli occhi di Emanuele Losapio, ex sindaco di Trinitapoli. «Se avessi solo immaginato ciò che ho passato in quest'ultimo anno, probabilmente non mi sarei nemmeno candidato ma ora è tempo di pensare alla città» ha affermato, nel corso di uno dei passaggi delle conferenza stampa che ha tenuto sabato nella sala convegni dell'hotel Airone. Il 41enne esponente di Fratelli d'Italia è contrariato dalla pronuncia attraverso la quale il Tar del Lazio ha respinto il ricorso che aveva presentato allo scopo di dichiarare l'illegittimità dell'atto di scioglimento del Comune.
Il provvedimento fu adottato dal governo, su proposta del ministero dell'interno e sulla base dell'esito del lavoro svolto per diversi mesi da una commissione d'inchiesta nominata dalla Prefettura Bat, il 31 marzo 2022 per l'emergere di «forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialità dell'attività comunale» come riportato nel successivo decreto del presidente della repubblica. Una commissione straordinaria di tre componenti reggerà le sorti dell'ente, di fatto amministrandolo, fino a tutto il 2024 mentre è probabile che le prossime elezioni comunali si svolgano nel 2025.
Emanuele Losapio, dopo quasi un anno di silenzio, è tornato a dire la sua, accompagnato da consiglieri comunali e assessori della sua maggioranza, frutto del netto successo ottenuto nel settembre 2020 conquistando quasi il 54% dei consensi. «Sapevamo che la casistica non fosse favorevole ma almeno abbiamo preso visione delle carte nel fascicolo di scioglimento» ha spiegato l'ex primo cittadino, sottolineando: «Abbiamo verificato come nessuno degli amministratori di maggioranza sia coinvolto in procedimenti penali mentre sono parte delle indagini alcuni individui che hanno originato tutto con denunce rivelatesi sempre infondate».
Il ricorso è stato presentato dall'avvocato foggiano Pasquale Rinaldi: «La sentenza ci lascia molto rammaricati in quanto carente dal punto di vista delle motivazioni e infarcita di dati errati, raccolti ed evidenziati dalla commissione d'inchiesta» ha affermato il legale. «L'amministrazione Losapio ha agito sempre con chiarezza e trasparenza, contrastando l'illegalità in modalità documentabili e dimostrabili. Questo scioglimento è la "punizione" nei confronti di chi, solo pochi mesi prima, è stato eletto democraticamente. Losapio paga una continuità con il passato senza che nemmeno nel passato siano stati riscontrati elementi di rilievo. Il Tar ci sembra non abbia esaminato le tesi difensive e non c'è mai stato un contradditorio».
Il politico, che pure ha offerto all'analisi dei giudici amministrativi di primo grado un fascicolo di 130 pagine con 240 allegati, valuterà l'opzione di un ricorso al Consiglio di Stato. «Trinitapoli, adesso, deve ricostruire un dibattito politico praticamente fermo. I singoli contano molto meno, quel che vale di più e senza ogni dubbio è una visione, un programma premiato dagli elettori che in noi hanno visto una reale prospettiva di crescita e sviluppo» ha affermato Emanuele Losapio.
Il provvedimento fu adottato dal governo, su proposta del ministero dell'interno e sulla base dell'esito del lavoro svolto per diversi mesi da una commissione d'inchiesta nominata dalla Prefettura Bat, il 31 marzo 2022 per l'emergere di «forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialità dell'attività comunale» come riportato nel successivo decreto del presidente della repubblica. Una commissione straordinaria di tre componenti reggerà le sorti dell'ente, di fatto amministrandolo, fino a tutto il 2024 mentre è probabile che le prossime elezioni comunali si svolgano nel 2025.
Emanuele Losapio, dopo quasi un anno di silenzio, è tornato a dire la sua, accompagnato da consiglieri comunali e assessori della sua maggioranza, frutto del netto successo ottenuto nel settembre 2020 conquistando quasi il 54% dei consensi. «Sapevamo che la casistica non fosse favorevole ma almeno abbiamo preso visione delle carte nel fascicolo di scioglimento» ha spiegato l'ex primo cittadino, sottolineando: «Abbiamo verificato come nessuno degli amministratori di maggioranza sia coinvolto in procedimenti penali mentre sono parte delle indagini alcuni individui che hanno originato tutto con denunce rivelatesi sempre infondate».
Il ricorso è stato presentato dall'avvocato foggiano Pasquale Rinaldi: «La sentenza ci lascia molto rammaricati in quanto carente dal punto di vista delle motivazioni e infarcita di dati errati, raccolti ed evidenziati dalla commissione d'inchiesta» ha affermato il legale. «L'amministrazione Losapio ha agito sempre con chiarezza e trasparenza, contrastando l'illegalità in modalità documentabili e dimostrabili. Questo scioglimento è la "punizione" nei confronti di chi, solo pochi mesi prima, è stato eletto democraticamente. Losapio paga una continuità con il passato senza che nemmeno nel passato siano stati riscontrati elementi di rilievo. Il Tar ci sembra non abbia esaminato le tesi difensive e non c'è mai stato un contradditorio».
Il politico, che pure ha offerto all'analisi dei giudici amministrativi di primo grado un fascicolo di 130 pagine con 240 allegati, valuterà l'opzione di un ricorso al Consiglio di Stato. «Trinitapoli, adesso, deve ricostruire un dibattito politico praticamente fermo. I singoli contano molto meno, quel che vale di più e senza ogni dubbio è una visione, un programma premiato dagli elettori che in noi hanno visto una reale prospettiva di crescita e sviluppo» ha affermato Emanuele Losapio.