Natale: gli auguri dell’arcivescovo D’Ascenzo alla comunità
Un messaggio di speranza e riflessione per i fedeli della diocesi
Carissimi,
In questo tempo di Avvento e successivamente in quello di Natale la liturgia ci offre tante indicazioni utili per la nostra vita spirituale.
Mi fermerei questa volta su quel «vegliate, perché non sapete quando è il momento. (…). Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!» (Mt 13, 33-37) propostoci dalla pagina evangelica della prima domenica di Avvento.
Il pensiero corre ad una caratteristica della nostra esistenza, quella della imprevedibilità: non siamo noi a decidere di nascere, morire, ammalarci, ed altro! Per cui dobbiamo essere sempre pronti all'incontro con il Signore al momento del nostro passaggio dalla dimensione terrena a quella celeste!
Ma dietro quel "vegliate" c'è anche un invito, da accogliere soprattutto in questo particolare momento dell'anno liturgico, a chiederci quale sia lo stato di salute della nostra vita spirituale, laddove per "spirituale" si deve intendere la nostra relazione con il Signore. Se essa sia impantanata, anemica, bisognosa di essere rivitalizzata! E' il tempo perciò della preghiera personale e comunitaria, dell'ascolto della Parola, dell'aprirci con più vigore all'Eucaristia e alla celebrazione del sacramento della riconciliazione! E ciò per chiedere il dono della presenza in noi dello Spirito di Dio.
Si, è proprio così: difficile a dirsi, ma se lo Spirito del Signore inabita in noi, avremo un'immagine sempre più nitida della nostra dignità e della dignità delle persone vicine e lontane, ciascuno e tutti ci vedremo per quello che realmente siamo, figli e figlie di Dio cioè, da amare, rispettare, di cui prenderci cura!
Ma non è forse questa presenza in noi dello Spirito di Dio il vero Natale! Cosicché il Natale del Signore Gesù è prima di tutto un evento tutto interiore e spirituale, esplicato e indicato dalle luci, dai presepi, dai luccichii e dalle belle coreografie delle nostre case e delle nostre città.
Quel giorno – per tornare ad una bella pagina evangelica a mo' di esempio – in cui Matteo Levi, l'esattore delle tasse, detestato dai suoi connazionali perché si sentivano da lui derubati, seguì l'invito di Gesù che fu poi accolto in casa propria, colpito dalla Sua parola, fu un giorno dal sapore natalizio, di rinascita di un peccatore, di salvezza, oltre che essere la storia di una vocazione e di un ritorno alla giustizia! Fu anche un giorno di gioia! Quella che tutti noi auspichiamo nel nostro oggi, nella nostra vita!
La nostra comunità diocesana sta vivendo la dimensione sinodale, in sintonia con tutte le chiese in Italia, dando largo spazio alla formazione, all'interno della quale trova centralità la "conversazione nello Spirito". Si, perché è lo Spirito del Signore il nostro punto di riferimento, è Lui che dobbiamo invocare perché possa parlarci e indicarci la strada e le scelte da perseguire!
"Vieni, Signore Gesù! Donaci il tuo Spirito": con questa breve, semplice preghiera chiedo su tutti noi la benedizione del Signore. Buon Natale!