Territorio
Obesity day, Coldiretti: "Meno bimbi obesi con educazione alimentare
In Puglia ancora 35,1% ha un peso eccessivo
Trinitapoli - martedì 10 ottobre 2017
La salute vien mangiando, è proprio il caso di dirlo, e si conquista e conserva a tavola imparando sin da bambini le regole di una corretta alimentazione. Un bambino su tre (30,6%) pesa ancora eccessivamente anche se negli ultimi anni si è verificata una riduzione del 13% per effetto dell'impegno sull'educazione alimentare a scuola e nelle case. La scorretta alimentazione è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che interessano in media un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni. Si tratta dell'effetto del crescente consumo tra gli adolescenti di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate, a scapito dei prodotti base della dieta mediterranea. Con il progetto di educazione alla Campagna Amica si fa scoprire il valore socio-culturale e psicopedagogico dell'agricoltura e nasce dall'esigenza di proporre agli allievi delle scuole dell'obbligo, alle famiglie e agli insegnanti una conoscenza diretta dell'agricoltura e del percorso che compie un alimento dai campi alla tavola". E' quanto dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, in occasione dell'Obesity day 2017 che si celebra in tutto il mondo il 10 ottobre. Secondo l'indagine 'Okkio alla salute' del 2016, in Puglia il 22,5% dei bambini è in sovrappeso e il 12,6% è obeso, pertanto l'eccesso ponderale riguarda ancora il 35,1% dei bambini.
L'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie, quali quelle cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione.
"In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole, a cui partecipa attivamente la rete di aziende agricole di Coldiretti Donne Impresa e Campagna Amica. Il nostro obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. L'effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l'obesità – aggiunge – perché numerose sono le malattie causate da una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l'importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della 'buona e sana tavola', educazione che deve partire necessariamente dall'età scolare per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all'esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio".
L'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie, quali quelle cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione.
"In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole, a cui partecipa attivamente la rete di aziende agricole di Coldiretti Donne Impresa e Campagna Amica. Il nostro obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. L'effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l'obesità – aggiunge – perché numerose sono le malattie causate da una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l'importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della 'buona e sana tavola', educazione che deve partire necessariamente dall'età scolare per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all'esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio".