Politica
Quale riordino ospedaliero, solo taglio ai servizi
Sindaco di Feo: «Ipocrisia della politica di sinistra»
Trinitapoli - mercoledì 29 giugno 2016
16.54
«Un altro schiaffo preso dai cittadini di questa sesta Provincia che rimane ultima non soltanto per costituzione ma anche per rispetto». Ad affermarlo è sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, in merito al piano di riordino ospedaliero che dopo il passaggio al Ministero della Salute rischia di penalizzare pesantemente la Bat. Dopo la prima bocciatura del dicastero romano alla riorganizzazione proposta dal presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, un'altra soluzione era partita a fine febbraio. «Un secondo piano di riordino – osserva di Feo – che lasciava praticamente invariata la situazione e demandava i tagli necessari ai ministeri della Salute e delle Finanze, alleggerendo di fatto il governatore Emiliano. Un atto di ipocrisia politica, di chi aveva scelto di non scegliere per dare ad altri le responsabilità».
Il piano dopo i tagli nell'ospedale di Andria (in cui chiudono le specialità di Otorinolaringoiatria, Chirurgia Plastica, Nefrologia, Oculistica), prevede anche che a Trani e Canosa di Puglia siano convertiti a presidi a vocazione territoriale. Già il precedente piano aveva tagliato i nosocomi di Minervino Murge e Spinazzola. «Il nostro territorio – continua di Feo – si vede ulteriormente declassato e bistrattato nell'indifferenza dei rappresentanti istituzionali di questo centrosinistra che prima ha creato le condizioni, nell'era Vendola, per la crisi finanziaria nella sanità e poi la risolve con tagli con la mannaia al tempo di Emiliano. La conferenza dei sindaci deve tornare a incontrarsi e bisogna dare alle province una guida politica forte e autorevole in grado di sollevare questo territorio che non può essere soffocato dalle lotte intestine di pochi soggetti che utilizzano le istituzioni come trampolino di lancio per perseguire obiettivi personalistici. È arrivato il momento di scegliere chi dovrà guidare i processi decisionali di questi 10 comuni, altrimenti si continueranno a registrare brutte figure».
Il piano dopo i tagli nell'ospedale di Andria (in cui chiudono le specialità di Otorinolaringoiatria, Chirurgia Plastica, Nefrologia, Oculistica), prevede anche che a Trani e Canosa di Puglia siano convertiti a presidi a vocazione territoriale. Già il precedente piano aveva tagliato i nosocomi di Minervino Murge e Spinazzola. «Il nostro territorio – continua di Feo – si vede ulteriormente declassato e bistrattato nell'indifferenza dei rappresentanti istituzionali di questo centrosinistra che prima ha creato le condizioni, nell'era Vendola, per la crisi finanziaria nella sanità e poi la risolve con tagli con la mannaia al tempo di Emiliano. La conferenza dei sindaci deve tornare a incontrarsi e bisogna dare alle province una guida politica forte e autorevole in grado di sollevare questo territorio che non può essere soffocato dalle lotte intestine di pochi soggetti che utilizzano le istituzioni come trampolino di lancio per perseguire obiettivi personalistici. È arrivato il momento di scegliere chi dovrà guidare i processi decisionali di questi 10 comuni, altrimenti si continueranno a registrare brutte figure».