Religioni
Religione, 36 anni fa la traslazione delle spoglie di Padre Leone
Don Stefano: «Profonda spiritualità con quella di don Tonino»
Trinitapoli - martedì 17 dicembre 2019
11.38
«Nell'anniversario della traslazione delle spoglie mortali del servo di Dio, Padre Giuseppe Maria Leone, la comunità tutta dei suoi concittadini si ritrova a celebrarne la profonda spiritualità, unitamente a quella del servo di Dio don Tonino Bello». Così, don Stefano Sarcina ricorda la figura del prelato, il cui corpo fu traslato dalla cripta della Basilica di Pompei alla Chiesa Madre di Trinitapoli, proprio il 17 dicembre 1983.
Oggi, il parroco della comunità di Santo Stefano è tra i postulatori della causa di beatificazione di Padre Leone, trinitapolese di nascita che svolse il suo apostolato tra Amalfi (dove fu ordinato sacerdote nel 1854) e Vallo di Lucania, prima di tornare a Trinitapoli nel 1865, dove restò per 15 anni. All'intercessione di Padre Maria Leone presso la Madonna, si deve l'improvviso arresto dell'epidemia di colera, che a Trinitapoli nel 1867 aveva ridotto la popolazione da 7mila anime a 3mila. Quando fu richiamato dai Superiori della Congregazione nel 1880, Padre Leone dovette trasferirsi in Campania, lasciando Trinitapoli malgrado i tentativi di dissuasione della popolazione riconoscente.
«La memoria storica e valoriale della comunità casalina – osserva il sindaco Francesco di Feo – si rinnova ogni anno in questo giorno, per ricordare l'operato e l'affetto di Padre Leone verso Trinitapoli e la sua gente. Per questo, oltre alla celebrazione eucaristica nell'occasione ed al dibattito odierno sul suo cammino di santità, questa città ha inteso intitolargli una scuola ed un museo, ad imperitura gratitudine».
Oggi, il parroco della comunità di Santo Stefano è tra i postulatori della causa di beatificazione di Padre Leone, trinitapolese di nascita che svolse il suo apostolato tra Amalfi (dove fu ordinato sacerdote nel 1854) e Vallo di Lucania, prima di tornare a Trinitapoli nel 1865, dove restò per 15 anni. All'intercessione di Padre Maria Leone presso la Madonna, si deve l'improvviso arresto dell'epidemia di colera, che a Trinitapoli nel 1867 aveva ridotto la popolazione da 7mila anime a 3mila. Quando fu richiamato dai Superiori della Congregazione nel 1880, Padre Leone dovette trasferirsi in Campania, lasciando Trinitapoli malgrado i tentativi di dissuasione della popolazione riconoscente.
«La memoria storica e valoriale della comunità casalina – osserva il sindaco Francesco di Feo – si rinnova ogni anno in questo giorno, per ricordare l'operato e l'affetto di Padre Leone verso Trinitapoli e la sua gente. Per questo, oltre alla celebrazione eucaristica nell'occasione ed al dibattito odierno sul suo cammino di santità, questa città ha inteso intitolargli una scuola ed un museo, ad imperitura gratitudine».