Politica
Rifiuti, nasce l'Aro Bt 3 fuori dal Consorzio
La decisione del consiglio intercomunale tra Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia
Trinitapoli - martedì 25 settembre 2018
13.02
"Abbiamo dato un forte segnale di unione e coesione, tra Comuni e come maggioranze che sostengono queste 3 amministrazioni". Il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, commenta così l'esito del Consiglio congiunto di ieri, che ha visto deliberare l'uscita da Consorzio Bacino Fg 4 del centro casalino, di Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia, che insieme hanno approvato lo schema di convenzione dell'Aro Bt 3. "Ora – prosegue di Feo – abbiamo l'esigenza di garantire un degno servizio di raccolta dei rifiuti e la salvaguardia dei posti ai nostri dipendenti in capo a Sia Srl".
LA BATTAGLIA DELL'AUTONOMIA |
Quella della riperimetrazione e l'autodecisione dell'ambito di raccolta ottimale è una vecchia battaglia dello stesso sindaco di Feo. Dal passaggio da Ambito territoriale ottimale ad Aro subprovinciali, la Regione Puglia in deroga assimilò l'Aro Bt 3 al Fg 4 (Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella), legate dalla gestione degli impianti di Forcone Cafiero, in capo a Sia Srl, la società in house providing dei 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4 nata nel 2000, che dal 2014 aveva in mano l'Autorizzazione di impatto ambientale, la 66/2014 (per porre in sicurezza il V lotto di discarica, costruire il VI e 16 celle per la biostabilizzazione ed avviare il compostaggio).
I PRESUPPOSTI DEL CONSORZIO |
Questo collante tra Aro Bt 3 e Fg 4, adesso, neppure esiste più. Quell'Aia, l'unica e ultima rilasciata, infatti non ha mai avuto seguito, a causa delle scelte del maggiore azionista (Cerignola) ed addirittura è passata nelle mani della Regione Puglia, attraverso Aseco Spa. Le ripetute criticità legate alle sorti di Sia Srl, in attesa dell'ok al concordato preventivo in continuità, sono stati gli ennesimi campanelli d'allarme di una gestione condivisa che era diventata egemonia di Cerignola. "Raccolta problematica, posti di lavoro a rischio, revoca dell'Aia – elenca di Feo – hanno fatto prendere l'unanime decisione di uscire dal Consorzio, i cui scopi fondativi e fondanti non sono più perseguibili né garantiti".
RECESSO E RILANCIO |
Questo recesso dei 3 Comuni dell'Aro Bt 3 era necessario, non potendo affidare oltre il servizio in house. "Per questo, come detto all'Ager ad agosto – precisa il sindaco di Trinitapoli – , ora procederemo con una gara ponte verso l'affidamento definitivo del servizio attraverso gara di Aro. Così, individueremo un soggetto che garantisca il servizio e l'assunzione della forza lavoro che già lavora a Sud dell'Ofanto".
LA FORZA DELLA COESIONE |
Mentre il Consiglio congiunto approva a maggioranza ed all'unisono anche lo schema di convenzione dell'affermato Aro Bt 3, i 3 Comuni ora devono procedere alla svelta sul solco tracciato: "Ringrazio i colleghi sindaci Bernando Lodispoto e Salvatore Puttilli – conclude di Feo – perché insieme stiamo condividendo un percorso difficile ma necessario, nell'interesse delle nostre comunità, partendo spesso anche da posizioni diverse, ma convergenti. Lo stesso atteggiamento, fin qui mancante, auspico sia adottato anche dalle minoranze, che potranno ancora propositivamente segnare i futuri passaggi. Ma intanto ringrazio personalmente i miei assessori: Andrea Minervino, Maria Iannella, Emanuele Losapio, Marta Patruno, Giustino Tedesco; il presidente del Consiglio Nicoletta Ortix; i consiglieri tutti: Mino Albore, Antonella De Lillo, Caterina Di Molfetta, Ludovico Peschechera, Cesare Tiritiello. Tutti loro hanno colto la necessità di questo percorso, sostenendomi, come fanno dal 2011, verso questo cammino, talvolta scivoloso ed impervio, di rinascita trinitapolese".
LA BATTAGLIA DELL'AUTONOMIA |
Quella della riperimetrazione e l'autodecisione dell'ambito di raccolta ottimale è una vecchia battaglia dello stesso sindaco di Feo. Dal passaggio da Ambito territoriale ottimale ad Aro subprovinciali, la Regione Puglia in deroga assimilò l'Aro Bt 3 al Fg 4 (Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella), legate dalla gestione degli impianti di Forcone Cafiero, in capo a Sia Srl, la società in house providing dei 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4 nata nel 2000, che dal 2014 aveva in mano l'Autorizzazione di impatto ambientale, la 66/2014 (per porre in sicurezza il V lotto di discarica, costruire il VI e 16 celle per la biostabilizzazione ed avviare il compostaggio).
I PRESUPPOSTI DEL CONSORZIO |
Questo collante tra Aro Bt 3 e Fg 4, adesso, neppure esiste più. Quell'Aia, l'unica e ultima rilasciata, infatti non ha mai avuto seguito, a causa delle scelte del maggiore azionista (Cerignola) ed addirittura è passata nelle mani della Regione Puglia, attraverso Aseco Spa. Le ripetute criticità legate alle sorti di Sia Srl, in attesa dell'ok al concordato preventivo in continuità, sono stati gli ennesimi campanelli d'allarme di una gestione condivisa che era diventata egemonia di Cerignola. "Raccolta problematica, posti di lavoro a rischio, revoca dell'Aia – elenca di Feo – hanno fatto prendere l'unanime decisione di uscire dal Consorzio, i cui scopi fondativi e fondanti non sono più perseguibili né garantiti".
RECESSO E RILANCIO |
Questo recesso dei 3 Comuni dell'Aro Bt 3 era necessario, non potendo affidare oltre il servizio in house. "Per questo, come detto all'Ager ad agosto – precisa il sindaco di Trinitapoli – , ora procederemo con una gara ponte verso l'affidamento definitivo del servizio attraverso gara di Aro. Così, individueremo un soggetto che garantisca il servizio e l'assunzione della forza lavoro che già lavora a Sud dell'Ofanto".
LA FORZA DELLA COESIONE |
Mentre il Consiglio congiunto approva a maggioranza ed all'unisono anche lo schema di convenzione dell'affermato Aro Bt 3, i 3 Comuni ora devono procedere alla svelta sul solco tracciato: "Ringrazio i colleghi sindaci Bernando Lodispoto e Salvatore Puttilli – conclude di Feo – perché insieme stiamo condividendo un percorso difficile ma necessario, nell'interesse delle nostre comunità, partendo spesso anche da posizioni diverse, ma convergenti. Lo stesso atteggiamento, fin qui mancante, auspico sia adottato anche dalle minoranze, che potranno ancora propositivamente segnare i futuri passaggi. Ma intanto ringrazio personalmente i miei assessori: Andrea Minervino, Maria Iannella, Emanuele Losapio, Marta Patruno, Giustino Tedesco; il presidente del Consiglio Nicoletta Ortix; i consiglieri tutti: Mino Albore, Antonella De Lillo, Caterina Di Molfetta, Ludovico Peschechera, Cesare Tiritiello. Tutti loro hanno colto la necessità di questo percorso, sostenendomi, come fanno dal 2011, verso questo cammino, talvolta scivoloso ed impervio, di rinascita trinitapolese".