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Territorio

Sel accusa: "Verità scomode sull'Unrra Casas"

Comunicato dei vendoliani di Trinitapoli sui lavori fermi al quartiere popolare

I gruppi consiliari di opposizione di Trinitapoli avevano proposto la discussione sul blocco dei lavori al quartiere UNRRA CASAS già nel consiglio comunale del 29 maggio 2014. La maggioranza di centrodestra, però, ritirò il punto per soffocare il dibattito subito dopo la seguente dichiarazione trionfalistica dell'assessore ai Lavori Pubblici, Giustino Tedesco: "...è vero, la programmazione sta andando avanti e già c'è stata da parte dello IACP la consegna dei primi otto alloggi ristrutturati e si è già programmato attraverso un tavolo di concertazione con l'ufficio urbanistico praticamente il prosieguo delle attività con la consegna delle altre due palazzine, la numero 10 e la numero 11, che andranno ad incrementare il volume di lavoro che lo IACP attraverso la sua ditta appaltatrice sta ristrutturando" (dal verbale di consiglio comunale).Nella realtà sono stati consegnati soltanto gli otto alloggi e i lavori non hanno più visto una continuità.Ci sono volute le proteste degli abitanti, dei partiti di opposizione, gli articoli del Peperoncino Rosso e i manifesti pubblici, per far incontrare, finalmente, gli abitanti del quartiere UNRRA CASAS con l'assessore ai Lavori Pubblici del nostro Comune, ing. Giustino Tedesco, e con i dirigenti dell'Istituto Autonomo Case Popolari (ARCA Capitanata) al fine di chiarire le motivazioni del fermo dei lavori. Da troppo tempo i residenti del quartiere meritavano di essere ascoltati e informati su cosa stesse accadendo. Troppe le bugie raccontate, troppe le scuse accampate. La più "popolare" e ripetuta è stata quella sul "mancato trasferimento dei fondi dalla Regione Puglia e dallo IACP". Martedì scorso, 7 ottobre 2014, nell'incontro tenuto nell'aula consiliare di Trinitapoli, tra IACP (ARCA Capitanata), Amministrazione, i capigruppo dell'opposizione, Anna Maria Tarantino e Donato Piccinino, e i cittadini del quartiere, è stata finalmente messa in luce qualche verità. La ristrutturazione è ferma per abbandono del cantiere da parte dell'impresa con motivazioni non ancora chiare. L'impresa è stata appena messa formalmente davanti alla scelta della risoluzione del contratto o dell'immediata ripresa. I fondi regionali sono tutti nelle casse comunali, eccetto la quota FAS che dipende dal Governo Centrale, e lo IACP ha la piena copertura economica ed è pronta a pagare ad ogni stato di avanzamento dei lavori. Tra una settimana ci sarà un altro incontro per verificare le soluzioni adottate per poi, sperabilmente, procedere all'avanzamento dei lavori. La gestione dell'Amministrazione Comunale lascia, però, l'amaro in bocca. Gli interrogativi sono tanti: perché non è intervenuta prima per verificare quale fosse il problema insorto nel cantiere dell'UNRRA CASAS? Che senso ha avuto mistificare la realtà e impedire la discussione sollevata da tempo dall'opposizione, il cui unico scopo era di vigilare e sollecitare soluzioni per cittadini costretti a vivere in una condizione disumana?
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