Mappa della presenza dei sodalizi criminali nel territorio della Bat contenuta nella relazione Dia relativa al secondo semestre 2021
Mappa della presenza dei sodalizi criminali nel territorio della Bat contenuta nella relazione Dia relativa al secondo semestre 2021
Cronaca

Trinitapoli nella tenaglia fra la criminalità del territorio e le mire dei clan baresi e foggiani

È quanto emerge dalla relazione sull'attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia nel secondo semestre 2021

«Le mafie autoctone insediate nella Bat non esercitano un completo dominio sul territorio e, pur depredandolo, consentirebbero l'operatività anche di clan egemoni altrove». Questo uno dei passaggi più significativi in merito alla sesta provincia pugliese contenuti nella relazione del ministro dell'interno al Parlamento circa l'attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia nel secondo semestre del 2021. Una criminalità organizzata contrassegnata da "poliformismo", un'emergenza da non sottovalutare «anche in considerazione della forte ascesa dei principali fenomeni criminali che attestano un'aggressività verso il tessuto economico imprenditoriale e verso i patrimoni dei cittadini del tutto straordinaria» come ha rimarcato Renato Nitti, capo della Procura di Trani.

«Le delicate fasi di "ripresa" e "ricostruzione" delle attività imprenditoriali a seguito delle gravi ripercussioni economiche originate dalla pandemia potrebbero esporle al rischio di ingerenze da parte della criminalità organizzata». L'obiettivo è prevenire rischi di interferenze della criminalità nell''impiego dei fondi del Pnrr e delle poderose risorse già assegnate ai Comuni per la realizzazione delle progettualità strategiche per i rispettivi territori.

La percezione della pericolosità dei soggetti notoriamente inseriti in gruppi criminali continua a dar vita a forme delittuose di estorsione anche di tipo ambientale a danno di operatori economici spesso vittime di violenze e minacce. Il riferimento è ai sequestri lampo a scopo estorsivo, prova concreta ed evidente della nuova dimensione acquisita dalle organizzazioni criminali che operano sul territorio con metodi militari. Sotto questo profilo rilevano gli esiti investigativi delle operazioni "Medusa" e "Immortale" condotte dai Carabinieri il 5 luglio 2021e che costituiscono il punto di arrivo di una più ampia strategia di contrasto ai fenomeni criminali associativi nella città di Trani iniziata a gennaio 2017 con il fermo per estorsione di un elemento di spicco del gruppo Corda-Lomolino.

I filoni di indagine proseguiti sempre nel 2017 con le operazioni "Point Break" e "Point Break 2" hanno rivelato come il predetto gruppo fosse dedito ad una innumerevole serie di estorsioni a danno di operatori commerciali tranesi e dirigesse un altro sodalizio criminale impegnato nello spaccio di sostanze stupefacenti. Sotto il profilo evolutivo gli arresti dei componenti apicali potrebbero determinare in quel territorio l'accrescere delle mire espansionistiche di altri gruppi malavitosi ovvero rafforzare la presenza del clan Capriati e dei Fiore-Risoli di Bari, oltre che della criminalità andriese interessata anche alla piazza di spaccio di Bisceglie, nella quale ha avuto un rulo significativo un importante narcotrafficante di droga e fornitore di differenti compagini della Bat e del barese, come risulta dai riscontri investigativi dell'indagine "Immortale" e dall'inchiesta del 15 luglio 2021 relativa alla città di Bari. Il 29 ottobre 2021 e il 7 novembre 2021 i Carabinieri hanno arrestato due pregiudicati responsabili di distinte richieste estorsive, seppur collegate tra loro, in danno dello stesso imprenditore. È stata contestata l'aggravante del metodo mafioso prevista dall'articolo 416 bis comma 1.

Nei territori di Trinitapoli, Margherita di Savoia e Barletta è ormai consolidato il feroce dualismo tra i De Rosa-Miccoli-Buonarota e i Gallone-Carbone. Il recente provvedimento di sequestro (per un milione di euro) effettuato dalla Dia nel marzo 2022 ha colpito un elemento di spicco del gruppo De Rosa-Miccoli-Buonarota «connotato da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in articolate indagini che avrebbero disvelato l'esistenza di un sodalizio criminale dedito al traffico ed alla commercializzazione di droga sulle piazze di Trinitapoli».

Sempre in tema di stupefacenti ulteriori conferme dello storico legame criminale esistente tra i territori di Trinitapoli e Cerignola provengono dall'indagine "Green Power" condotta dai Carabinieri e da cui è emersa la capacità delle organizzazioni e dei sodalizi di produrre autonomamente sostanze stupefacenti da inserire nel mercato del narcotraffico, senza quindi necessariamente rivolgersi a fonti di approvvigionamento esterne. L'11 ottobre 2021 i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, tutte residenti a Trinitapoli, ritenute responsabili in concorso di coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A carico degli indagati sono stati raccolti inconfutabili indizi in ordine alla riconducibilità di una piantagione di canapa composta da 4862 piante sequestrata il 6 luglio 2021. Tra gli arrestati, un soggetto già gravato da pregiudizi specifici e contiguo alla criminalità organizzata di Trinitapoli.

A Margherita di Savoia l'assenza di organizzazioni criminali strutturate continua ad esporre il territorio alle mire espansionistiche dei clan delle cittadine limitrofe che individuano nel centro salinaro un obiettivo altamente remunerativo poiché meta turistico-termale e, in quanto tale, ricco di floride piazze di spaccio nonché di esercizi commerciali e strutture balneari da sottoporre ad estorsione o da utilizzare per attività di riciclaggio. Proprio a Margherita di Savoia, il 2 luglio 2021, i Carabinieri hanno arrestato un pluripregiudicato per detenzione illegale di armi e ricettazione.

L'analisi delle dinamiche criminali conferma nell'area di Barletta la mancanza di significativi segnali di effervescenza tra i sodalizi locali grazie all'efficacia dell'azione repressiva condotta dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura che ha falcidiato il clan Cannito-Lattanzio. Alla luce degli eventi registrati nel semestre in esame tuttavia non si esclude la persistenza di eventuali profili di operatività di 4 gruppi la cui esistenza è stata tra l'altro confermata nella motivazione della sentenza pubblicata il 2 novembre 2021 nell'ambito del processo penale relativo all'inchiesta "Nabucodonosor" (2019). Non è da escludere che il ferimento di un pregiudicato, avvenuto il 20 agosto 2021, possa essere riconducibile alle dinamiche delinquenziali del territorio barlettano connesse con il controllo dell'attività di spaccio di sostanze stupefacenti nell'area.

Collegato alla criminalità cerignolana e ai Cannito di Barletta è risultato un gruppo delinquenziale emerso nell'ambito dell'indagine "Dolus" condotta dalla Polizia di Stato il 17 novembre 2021 che ha delineato il progressivo affermarsi dell'efferato carisma criminale di un soggetto "riuscito ad imporsi nel mercato della droga, diventando un punto di riferimento nello spaccio a Canosa di Puglia. I risultati investigativi hanno permesso di far luce su 4 casi di "lupara bianca" commessi tra il 2003 ed il 2015 a Canosa di Puglia e Minervino Murge. Il 17 novembre 2021 la Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti indagati a vario titolo per omicidio premeditato, violazioni in materia di armi e misure di prevenzione, distruzione di cadavere, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, estorsione aggravata.

A Minervino Murge e a Spinazzola non si registra la presenza di strutturate organizzazioni criminali. Le piccole cittadine soffrono principalmente dell'influenza della criminalità dei territori limitrofi, in particolare di quella andriese e canosina. Il territorio, in cui il settore economico prevalente è basato sull'agricoltura e sull'allevamento, nel semestre in corso è stato afflitto da una serie di reati che potrebbero essere spia di attività estorsive in danno degli imprenditori agricoli.

Ad Andria la criminalità organizzata in rapporti privilegiati con la malavita cerignolana soprattutto nell'ambito degli stupefacenti e in quello predatorio non disdegna contatti e collaborazioni con elementi della criminalità garganica e barese. L'unico sodalizio che si mantiene attivo nella sua tipologia clanica e a connotazione familistica è quello dei Pistillo-Pesce, contiguo agli Strisciuglio di Bari. Sulla scena criminale andriese continuano ad essere presenti elementi di spicco dell'ex clan Pastore-Campanale mentre non si segnala, in questa fase, l'operatività del gruppo Griner-Capogna.. Oltre al traffico di sostanze stupefacenti si segnalano numerosi reati contro il patrimonio (come i furti d'auto e le rapine ai danni degli autotrasportatori) e un'alta incidenza dei reati predatori contro il comparto agricolo, settore di incontro e sintesi tra criminalità comune e organizzata. Non si esclude infatti che in tali fattispecie delittuose possa celarsi l'acquisizione/gestione delle aziende rurali, particolarmente appetibili per le possibilità di riciclaggio che presentano e per gli introiti derivanti dai finanziamenti pubblici di cui possono giovarsi.

Nel panorama criminale della Bat, inoltre, gli innumerevoli sequestri e rinvenimenti di armi comprovano la capacità aggressiva e le potenzialità offensive dei diversi sodalizi. Per quanto concerne le connivenze con funzionari infedeli, nel semestre un'investigazione coordinata dalla Procura di Trani e condotta dalla Polizia Penitenziaria ha disvelato una zona "grigia" all'interno del carcere tranese. Alcuni pubblici ufficiali, ritenuti responsabili di peculato, corruzione e concussione, avevano favorito in modo sistematico dei detenuti per quanto riguarda la fruizione dei colloqui con i familiari oltre il numero massimo previsto ovvero in modalità non consentite.

Con riferimento alla tutela dell'ambiente e segnatamente alla gestione dei rifiuti segnali dell'interesse criminale sono stati colti nel danneggiamento a seguito d'incendio di due autovetture, rispettivamente del custode e del responsabile di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali. L'evento, verificatosi il 27 settembre 2021, ha seguito di tre giorni la determina con cui la Provincia Bat aveva dato parere favorevole alla Valutazione di impatto ambientale per il nuovo progetto della struttura.

Il 29 luglio 2021 si è insediata la Commissione di accesso antimafia, nominata dal Prefetto su delega del ministro dell'interno, al Comune di Trinitapoli per svolgere accertamenti mirati ed approfonditi volti a verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare tali da determinare un'alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidata. Il Comune è stato quindi sciolto il con decreto del Presidente della Repubblica il 5 aprile 2022, su richiesta del Viminale.
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