Territorio
Veneto Banca: in Puglia vittoria presso all’Acf, condannata Bancapulia
Nota dell'avv. Laura Maria Pia Tota, responsabile della Confconsumatori Bat
Trinitapoli - giovedì 7 dicembre 2017
Una importante vittoria sul fronte Veneto Banca.
Il caso. Un risparmiatore pugliese, in virtù dei consigli forniti da funzionari di Banca Apulia, era stato indotto ad acquistare a più riprese, tra il 2012 e il 2013, circa 11 mila euro di azioni e obbligazioni convertibili emesse da Veneto Banca, che all'epoca controllava l'Intermediario.
Avendo perso l'investimento a seguito del dissesto delle Banche Venete, il risparmiatore si era quindi rivolto a Confconsumatori, che aveva inviato un reclamo, ignorato dalla Banca.
A quel punto, il risparmiatore pugliese ha deciso di rivolgersi all' Acf, che, lo scorso 16 novembre, ha condannato Bancapulia a risarcire integralmente il valore delle azioni Veneto banca.
L'Arbitro ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per violazione degli obblighi di diligenza e correttezza nella prestazione del servizio: la banca, infatti, non aveva adeguatamente informato il consumatore sul profilo di rischio dell'investimento e sul carattere illiquido dello strumento acquistato.
La pronuncia dell'Arbitro finanziario è particolarmente importante in quanto chiarisce un importante principio: l'indennità concessa dal Governo a Banca Intesa non si applica alle banche da questa controllate, come Bancapulia che ora dovrà risarcire.
In particolare, come afferma l'avv. Laura Maria Pia Tota – Responsabile della Confconsumatori Andria – Barletta – Trani - "nel condannare Bancapulia, afferma il principio che il Decreto Legge, che ha tenuto indenne Banca Intesa dalle cause intentate dagli azionisti, non si applica alle banche controllate da Intesa (come appunto Bancapulia) che sono fuori dal perimetro di protezione concesso dalla legge solo alla banca acquirente".
Il caso. Un risparmiatore pugliese, in virtù dei consigli forniti da funzionari di Banca Apulia, era stato indotto ad acquistare a più riprese, tra il 2012 e il 2013, circa 11 mila euro di azioni e obbligazioni convertibili emesse da Veneto Banca, che all'epoca controllava l'Intermediario.
Avendo perso l'investimento a seguito del dissesto delle Banche Venete, il risparmiatore si era quindi rivolto a Confconsumatori, che aveva inviato un reclamo, ignorato dalla Banca.
A quel punto, il risparmiatore pugliese ha deciso di rivolgersi all' Acf, che, lo scorso 16 novembre, ha condannato Bancapulia a risarcire integralmente il valore delle azioni Veneto banca.
L'Arbitro ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per violazione degli obblighi di diligenza e correttezza nella prestazione del servizio: la banca, infatti, non aveva adeguatamente informato il consumatore sul profilo di rischio dell'investimento e sul carattere illiquido dello strumento acquistato.
La pronuncia dell'Arbitro finanziario è particolarmente importante in quanto chiarisce un importante principio: l'indennità concessa dal Governo a Banca Intesa non si applica alle banche da questa controllate, come Bancapulia che ora dovrà risarcire.
In particolare, come afferma l'avv. Laura Maria Pia Tota – Responsabile della Confconsumatori Andria – Barletta – Trani - "nel condannare Bancapulia, afferma il principio che il Decreto Legge, che ha tenuto indenne Banca Intesa dalle cause intentate dagli azionisti, non si applica alle banche controllate da Intesa (come appunto Bancapulia) che sono fuori dal perimetro di protezione concesso dalla legge solo alla banca acquirente".