Politica
Vie Nuove contro la rinegoziazione dei mutui
I consiglieri di minoranza: «Pasticcio con Cassa Depositi e Prestiti»
Trinitapoli - sabato 22 novembre 2014
11.04
«Paga Pantalone!». È questa l'accusa lanciata dal gruppo di minoranza Vie Nuove e dai consiglieri Anna Maria Tarantino e Pasquale Lamacchia sulla rinegoziazione dei mutui che il comune di Trinitapoli andrà discutere nel prossimo consiglio comunale del 25 novembre. «La Cassa Depositi e Prestiti, che investe i risparmi postali delle vecchiette, propone al Comune di Trinitapoli la rinegoziazione di 17 mutui -si legge nella nota dei consiglieri di Vie Nuove-. L'ammontare del debito residuo di questi 17 mutui contratti dalle passate amministrazioni per realizzare impianti sportivi, strade, pubblica illuminazione, museo, parco archeologico e asilo nido è pari a 5 milioni e mezzo di euro e il Comune di Trinitapoli paga una rata annuale di euro 450 mila con scadenze a poco più di 10 anni. Con la rinegoziazione proposta agli Enti Locali dalla Cassa Depositi e Prestiti, prontamente accolta dall'assessore alle finanze Ortix e dal sindaco Di Feo, il Comune di Trinitapoli allungherà la scadenza dei 17 mutui e pagherà ulteriori interessi per oltre 1 milione e 600 mila euro fino al 2039. Tale operazione consentirà all'amministrazione Di Feo lo sblocco immediato di liquidità di cassa per appena 160 mila euro. La soluzione offerta è un vero disastro per il futuro della nostra Città che la maggioranza si accinge ad approvare al prossimo Consiglio comunale di martedì 25 novembre 2014, una scelta dannosa che sarà fortemente contrastata dai consiglieri d'opposizione. A questo punto non ci resta che dire: «Quando il padre fa Carnevale, ai figli toccherà far Quaresima». Sul punto la nostra proposta è chiara: in un periodo di vacche magre, anziché rinegoziare i mutui per ottenere oggi 160 mila euro ma pagarne fino al 2039 1 milione e 600 mila euro in più, si potrebbe pensare a risparmiare lo stesso importo con i tagli allo staff e al numero di assessori viste le tasse al massimo. Le ipotesi di rinegoziazione dei mutui devono servire per diminuire i costi del Comune in termini di spese per interessi da corrispondere alle banche».