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Visite straordinarie a pazienti in terapia intensiva, approvata proposta di legge

La discussione in Commissione Sanità della Puglia

Favorirà la visita di almeno un familiare a pazienti in condizioni critiche nei reparti di terapia intensiva, l'iniziativa legislativa molto sentita - norme "di profonda umanità", ispirate dal cuore - approvata dalla commissione sanità del Consiglio regionale, a maggioranza ma senza voti contrari, con l'astensione tecnica del presidente Vizzino e quella di Giuseppe Tupputi e Marco Galante, che si sono riservati di proporre emendamenti in Aula. È proposta dai consiglieri Antonio Tutolo, Fabiano Amati, Alessandro Leoci e sottoscritta da numerosi altri componenti dell'Assemblea legislativa.

Tutolo ha messo in risalto lo spirito dell'intervento: la pandemia ha isolato i ricoverati dai parenti, con pesanti ricadute psicologiche e cliniche, «rimettiamo al centro il paziente, la parte più debole».

I consiglieri Di Gregorio, Pagliaro, Splendido, Gabellone, Mazzotta, Parchitelli, Tupputi, Conserva hanno preso la parola con partecipazione emotiva. Il presidente della commissione sanità Mauro Vizzino ha illustrato emendamenti integrativi. L'assessore alla sanità Pierluigi Lopalco ha condiviso «un percorso di legge ragionato, una buona intenzione» che si sforza di consentire e regolare quanto in condizioni normali non è permesso nei reparti di terapia intensiva, nel rispetto di norme igieniche a tutela della salute dei ricoverati, spesso sedati e curati in ambienti unici.

Si tratta, ha detto, di contemperare misure igienico-sanitarie con un'esigenza familiare sacrosanta, che ha effetti positivi sul decorso della malattia, privilegiando l'interesse del paziente e il rispetto del lavoro prezioso dei sanitari, medici, infermieri, equipe che hanno in carico e assistono i pazienti.

I commenti delle diverse parti politiche:

Pdl
chiede ai direttori sanitari di adottare con urgenza il Documento di umanità e sicurezza di stabilimento, per consentire visite su appuntamento in ospedale a pazienti in fase di criticità clinica, da Covid-19 o meno, in considerazione del bisogno oggettivo particolare e delle straordinarie necessità di natura psicologica. La Giunta regionale può dettare modifiche operative per la semplificazione delle procedure.

Dichiarazione del presidente del Gruppo Pd Filippo Caracciolo
«Abbiamo ritenuto, in un'ottica di umanizzazione, di poter recepire le richieste che ci sono pervenute dai familiari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, costretti a fare i conti, oltre che con la grave malattia di un congiunto, anche con l'impossibilità di vederlo. A permetterlo un protocollo che stabilirà le linee guida aziendali per consentire questa tipologia di accessi, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza Covid.

Un percorso di legge ragionato che contempera misure igienico-sanitarie con un'esigenza familiare sacrosanta, che ha effetti positivi sul decorso della malattia, mettendo in primo piano l'esclusivo interesse del paziente nel rispetto del lavoro prezioso dei sanitari, medici, infermieri, operatori socio-sanitari e volontari che hanno in carico e assistono i pazienti».

Nota del consigliere regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta
«Dopo interrogazioni, interventi e le diverse audizioni che ho richiesto, finalmente ci siamo quasi. La pandemia ha costretto innumerevoli cittadini a trascorrere momenti di isolamento durissimi, senza poter contare sul conforto e sul sostegno delle persone care. In tanti ci hanno lasciato senza poter fare nemmeno un ultimo saluto ai propri affetti e questo ha dilaniato, purtroppo, migliaia di famiglie che hanno subito il lutto.

Perciò, l'approvazione di oggi è un primo passo verso l'umanizzazione delle cure, un passo di sensibilità politica che abbiamo compiuto tutti insieme. Adesso, manca poco affinché il testo diventi legge con l'ok del Consiglio regionale. È una bella pagina, anche se scaturita da una delle emergenze più drammatiche del nostro tempo».

Dichiarazione del consigliere del M5S Marco Galante (astenuto dal voto)
«Condivido le finalità della proposta di legge approvata per permettere ai pazienti in condizioni critiche di poter incontrare i loro cari, nel rispetto di un apposito protocollo. Ritengo però che la norma vada migliorata prevedendo che il protocollo sia stilato da un tavolo tecnico formato da esperti, in modo da garantire il rispetto delle linee guida nazionali per la sicurezza di operatori sanitari, pazienti e infermieri, come fatto in altre regioni. Bisogna tener conto anche delle condizioni logistiche in cui si trovano le strutture, chiedendo ai direttori sanitari delle Asl di stilare un elenco per ogni provincia degli ospedali in cui le visite sarebbero possibili rispettando le indicazioni dall'ISS.

L'umanizzazione delle cure è già propria di medici e infermieri, che ogni giorno sono in prima linea non solo per curare da un punto di vista clinico chi è in Terapia Intensiva, ma dando ai pazienti anche sostegno e supporto. Dobbiamo fare sicuramente di più perché il contatto tra pazienti e familiari fa parte delle cure, ma il Consiglio non può andare oltre quelle che sono le sue competenze. Per questo mi sono astenuto al momento del voto, riservandomi di presentare in aula gli emendamenti al testo della proposta.

Medici e infermieri non sono angeli ma persone che ogni giorno mettono a rischio anche la propria salute per dare la migliore assistenza e a loro vanno garantite le condizioni migliori per poter lavorare. Credo sia fondamentale confrontarsi con loro prima di esaminare la proposta in aula. Ritengo prioritario aggiungere al testo anche un articolo che preveda l'aggiornamento costante dei familiari di chi è ricoverato in Terapia Intensiva, che troppo spesso sono costretti a passare ore a telefono per avere notizie dei propri cari. Serve l'attivazione di un CUP dedicato per ogni ospedale, in modo da poter seguire i propri cari».
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