Territorio
Xylella, de Lillo: «Urgente intervenire per evitare il peggio»
«Momento triste con conseguenze su economica»
Trinitapoli - lunedì 30 marzo 2020
16.43 Comunicato Stampa
«Oltre al contenimento del Covid-19, in agricoltura c'è urgenza di pensare anche all'epidemia della xylella». L'assessore alle Attività produttive, Antonietta de Lillo, ricorda agli agricoltori che entro il 30 aprile è necessario intervenire con lavorazioni del terreno degli oliveti. La Regione Puglia ha diramato un apposito opuscolo, verificato nei contenuti con il Servizio Osservatorio fitosanitario: un prontuario di buone pratiche per evitare il peggio.
Le uova dell'insetto responsabile, la cicatella sputacchina, vengono depositate nei residui vegetali, per schiudersi a questo punto dell'anno: «Un tempestivo intervento mirato – raccomanda l'assessore de Lillo – evita poi il progressivo sfarfallamento sulle piante ed il relativo danno in vista dell'estate». Cosa fare? Dal controllo delle erbe infestanti, a lavorazioni superficiali su tutte le superfici agricole, extragricole e nei terreni incolti. È fondamentale non rimandare l'intervento, così da colpire l'intera popolazione giovanile del batterio.
Partita dal Salento (Gallipoli) nel 2013, la xylella fastidiosa ha infettato sin qui 21mila piante: avanza alla velocità di oltre 2 chilometri al mese, risalendo per la Puglia e devastandone paesaggio ed economia. Sottovalutata dal governo regionale all'inizio, in tutta la Puglia, si registrano ormai danni complessivi per 1,6 miliardi di euro, con 5mila posti di lavoro persi nella filiera olearia pugliese, con un crollo complessivo nella stagione 2018/2019 (l'annata peggiore dalla comparsa del fenomeno) del 90%.
La raccomandazione è quella di provvedere agli interventi necessari, muniti di autocertificazione, così come previsto dai Dpcm anti coronavirus, barrando la motivazione "situazioni di necessità" e inserendo nell'apposito spazio vuoto "A questo riguardo dichiara che:" la seguente dicitura: "Obbligo lavorazioni terreno per contenimento vettori Xylella fastidiosa (Dm 5/10/2018, Dgr 1890 del 24/10/2018)".
«Il momento che stiamo vivendo è davvero triste e le sue conseguenze si avvertiranno a lungo specie in economia – sottoliene l'assessore de Lillo, presidente regionale dell'associazione "Città dell'olio"». Per questo serve accortezza ed informazione, per evitare il peggio: «La nostra produzione olearia - conclude - non sopporterebbe una seconda debacle come un anno fa. E la nostra economia pugliese rischierebbe il tracollo».
Le uova dell'insetto responsabile, la cicatella sputacchina, vengono depositate nei residui vegetali, per schiudersi a questo punto dell'anno: «Un tempestivo intervento mirato – raccomanda l'assessore de Lillo – evita poi il progressivo sfarfallamento sulle piante ed il relativo danno in vista dell'estate». Cosa fare? Dal controllo delle erbe infestanti, a lavorazioni superficiali su tutte le superfici agricole, extragricole e nei terreni incolti. È fondamentale non rimandare l'intervento, così da colpire l'intera popolazione giovanile del batterio.
Partita dal Salento (Gallipoli) nel 2013, la xylella fastidiosa ha infettato sin qui 21mila piante: avanza alla velocità di oltre 2 chilometri al mese, risalendo per la Puglia e devastandone paesaggio ed economia. Sottovalutata dal governo regionale all'inizio, in tutta la Puglia, si registrano ormai danni complessivi per 1,6 miliardi di euro, con 5mila posti di lavoro persi nella filiera olearia pugliese, con un crollo complessivo nella stagione 2018/2019 (l'annata peggiore dalla comparsa del fenomeno) del 90%.
La raccomandazione è quella di provvedere agli interventi necessari, muniti di autocertificazione, così come previsto dai Dpcm anti coronavirus, barrando la motivazione "situazioni di necessità" e inserendo nell'apposito spazio vuoto "A questo riguardo dichiara che:" la seguente dicitura: "Obbligo lavorazioni terreno per contenimento vettori Xylella fastidiosa (Dm 5/10/2018, Dgr 1890 del 24/10/2018)".
«Il momento che stiamo vivendo è davvero triste e le sue conseguenze si avvertiranno a lungo specie in economia – sottoliene l'assessore de Lillo, presidente regionale dell'associazione "Città dell'olio"». Per questo serve accortezza ed informazione, per evitare il peggio: «La nostra produzione olearia - conclude - non sopporterebbe una seconda debacle come un anno fa. E la nostra economia pugliese rischierebbe il tracollo».